Avezzano. È stata prorogata fino al 2021 la scadenza della chiusura dei quattro tribunali minori abruzzesi e per i senatori del Movimento 5 Stelle si tratta di un punto di partenza, non di arrivo.
“Adesso il governo del cambiamento rimette le cose a posto”, affermano in una nota i senatori Gabriella Di Girolamo, Gianluca Castaldi e Primo Di Nicola, “avevano deciso di chiudere i quattro tribunali in Abruzzo grazie alla complicità del Pd e Forza Italia creando grandi disagi ai cittadini”.
“L’approvazione del maxiemendamento 1.9000 proposto dal governo proroga al 2021 la scadenza“, spiegano i senatori del M5S, “con la concreta possibilità di cancellare definitivamente la minaccia nei prossimi mesi. Non sarà facile, visto che la procedura avviata dai cosiddetti esperti della politica negli anni scorsi è andata molto avanti. Ma ce la metteremo tutta”.
“Come parlamentari abruzzesi siamo orgogliosi di questo risultato“, commentano i tre, “conseguito grazie al confronto avviato con il Ministro Bonafede, sin dai primi giorni del suo insediamento. L’emendamento in questione è lo strumento necessario a creare le basi concrete per l’individuazione di nuovi criteri per l’accesso alla giustizia”.
“Criteri che formalizzeranno in sostanza“, affermano i tre senatori, “la riforma della geografia giudiziaria, una riforma che ha tolto ai cittadini di interi territori la possibilità di accedere in maniera dignitosa ai servizi giudiziari. Questo è quindi un punto di partenza, non d’arrivo”.
“Sappiamo bene che un’ulteriore proroga non è la soluzione definitiva“, continuano, “all’annoso problema che ci trasciniamo per via di una revisione dissennata della geografia giudiziaria. Lo abbiamo sempre detto, ed il ministro Bonafede lo ha spesso ribadito: il disegno imposto dai precedenti governi non rispecchia la sua e la nostra idea di giustizia”.
“Siamo comunque ad una svolta“, concludono Di Girolamo, Castaldi e Di Nicola, “che dovrà necessariamente sfociare in un ulteriore provvedimento che superi l’idea di chiudere i tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. Una idea contro la quale si sono battuti anche gli operatori della giustizia delle quattro strutture”.