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Tribunali abruzzesi, Pezzopane (Pd): sì alla salvezza, ma stop a menzogne della destra

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
15 Luglio 2020
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Avezzano. Si torna a discutere sul futuro dei tribunali abruzzesi. A lanciare l’appello Stefania Pezzopane, deputata del Partito Democratico, che invita a salvare i tribunali d’Abruzzo ma dice “stop alle menzogne della destra”, rispondendo così alle polemiche della destra “su presunte e false attribuzioni al Pd di responsabilità sulla legge di soppressione dei tribunali”.

“Nel dibattito pre elettorale ad Avezzano si ascoltano esternazioni sulla vicenda dei tribunali davvero fantasiose e menzognere”, sottolinea la Pezzopane, “meglio fare subito po’ di chiarezza sulla questione tribunali d’Abruzzo, per evitare che le campagne elettorali diventino un cumulo di menzogne tese ad ingannare i cittadini spaesati.
La scelta di adottare una nuova geografia giudiziaria con la soppressione dei tribunali cosiddetti minori, è iniziata esattamente 9 anni fa: ed era in carica il quarto governo Berlusconi”, ricorda la dem, “la maggioranza di allora, con la legge numero 148 del 14 settembre 2011, la cosiddetta “Manovra bis” approvata dalla Camera e dal Senato, stabiliva “la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. E tra le misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria, spicca “la riduzione degli uffici giudiziari sul territorio”.
“Il provvedimento legislativo del 2011, al comma 2 dell’art. 1, dispone infatti che “Il Governo (…) è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza”, precisa la Pezzopane, “e al primo posto, tra i “criteri direttivi” non derogabili delle legge delega 148/2011 troviamo la seguente disposizione: “ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, ferma la necessità di garantire la permanenza del tribunale ordinario nei circondari di comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011”. Ed inoltre di decideva di “garantire che ciascun distretto di corte d’appello, incluse le sue sezioni distaccate, comprenda non meno di tre degli attuali tribunali con relative procure della Repubblica”.
“Ebbene”, continua, “la legge di delega al governo per le misure urgenti di stabilizzazione finanziaria e quindi per la riduzione degli uffici giudiziari sul territorio è stata approvata dalla coalizione di maggioranza del governo Berlusconi IV, di cui faceva parte anche la allora Lega Nord, Forza Italia e l’allora ministro Meloni.    L’Esecutivo Monti subentrato a novembre 2011- in fatto di ridistribuzione degli uffici giudiziari, e nel nome di una spending review considerata  in quel momento l’obiettivo prioritario – mette in atto la delega del parlamento approvata dal centrodestra. Dunque i governi Monti e Letta hanno messo in atto la riforma della geografia giudiziaria sulla base della legge delega, ma è stato il governo Berlusconi, con relativa maggioranza parlamentare, che ne ha preparato il terreno. È stato invece il centrosinistra ad approvare la prima deroga con rinvio della chiusura dei tribunali d’Abruzzo agganciando la norma alle difficoltà della ricostruzione post sisma dei Tribunali dell’Aquila e Chieti. Io stessa sono stata prima firmataria di emendamenti proposti ed approvati  per la deroga alla applicazione della norma di soppressione dei tribunali e fautrice delle proroghe ottenute in questi anni. Ancora oggi siamo in regime di deroga”, conclude Stefania Pezzopane, “e lo saremo fino al 2022 tempo utile per trovare una soluzione intelligente da assumere insieme con l’aiuto dei Comuni e della Regione”.
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