Avezzano. Stato di agitazione della Camera Penale dell’Aquila ‘Emidio Lopardi jr’, che minaccia la “astensione dalle udienze finalizzata alla tutela del diritto del cittadino a una giustizia certa e celere”, dopo aver “appreso dagli organi di stampa della proroga sino al settembre 2020 dell’accorpamento dei Tribunali abruzzesi e in particolare di quelli di Avezzano e Sulmona a quello dell’Aquila” ma considerando che il ministero della Giustizia ha “escluso la possibilità di porre rimedio alle carenze di organico del Tribunale dell’Aquila in virtù della circostanza che, sebbene l’accorpamento risulti prorogato, la pianta organica sarebbe considerata già unica”.
Un atteggiamento che, per il Consiglio direttivo aquilano che ha varato la protesta, è “frutto della lettura di dati esistenti solo sulla carta, ma totalmente eccentrici rispetto alla realtà effettiva”, con il risultato che aumenterà “in misura esponenziale il numero di procedimenti che si concluderanno con declaratoria di intervenuta prescrizione”, come si legge nel documento firmato dal presidente, Gian Luca Totani, e dal segretario, Piera Farina. Sulle carenze di organico, la Camera penale ricorda che oggi, nel capoluogo, “ci sono ‘scoperture che superano il 25% nel personale di cancelleria ed il 50% nei magistrati togati'”. In particolare, nel settore penale, dal 1° gennaio scorso “manca il presidente di sezione; al dibattimento monocratico non risulta assegnato nessun magistrato togato con la conseguenza che i processi provenienti da udienza preliminare vengono rinviati sostanzialmente sine die mentre i procedimenti a citazione diretta vengono giudicati esclusivamente da giudici onorari; al dibattimento collegiale è stato assegnato un magistrato distrettuale ed applicato un giudice proveniente da altra sede il quale, avendo svolto le funzioni di Gip e Gup all’Aquila sino a 2 anni fa, ha maturato una serie di incompatibilità che ne riducono in maniera sostanziale la capacità di giudicare”. “Al momento l’attività nel settore penale dibattimentale è sostanzialmente paralizzata”. Secondo la camera penale, la decisione sarebbe frustrante rispetto “alle esigenze di un territorio già gravemente segnato dal terremoto del 6 aprile 2009”. Non sono mancate le repliche a tale atteggiamento. “Ancora con recriminazioni che sembrano più che altro lotte tra poveri?”, protesta il consigliere provinciale marsicano Felicia Mazzocchi, “e lasciateci stare le nostre cose. Troppe se ne dovrebbero riequilibrare piuttosto”.