Avezzano. Saranno ricevuti martedì alle 14.30 da Giulia Bongiorno, anche lei dello stesso partito, presidente della Commissione Giustizia della Camera, che dovrà esaminare il contestato provvedimento che condanna le strutture giudiziarie. Una delegazione di avvocati e il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, hanno ottenuto un incontro per sostenere le ragioni contro la chiusura del Tribunale, grazie all’intervento del consigliere regionale di Fli, Daniela Stati, dello stesso partito della Bongiorno. «Ho parlato con l’onorevole Bongiorno», ha affermato la Stati, «e abbiamo fissato l’incontro di martedì. Oltre al sindaco Gianni Di Pangrazio e al presidente dell’Ordine degli avvocati Sandro Ranaldi, sarà ricevuta anche una delegazione del consiglio dell’Ordine. Giulia Bongiorno ricopre un ruolo fondamentale sulla vicenda perché è presidente della Commissione Giustizia che dovrà dare il proprio parere». Ma i 60 giorni di tempo in cui il decreto legislativo sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie dovrà passare all’esame delle commissioni parlamentari di Camera e Senato per il loro parere obbligatorio, ma non vincolante, passano velocemente. Sono però sufficienti per riorganizzare l’azione di pressing istituzionale e ribaltare la situazione. Sulla vicenda del Tribunale è intervenuto anche il consigliere del Pd, Peppe Di Pangrazio secondo cui “bisogna nuovamente insistere verso le commissioni Giustizia di Camera e Senato affinché prendano effettivamente in considerazione i requisiti oggettivi presenti nel territorio marsicano. Occorre agire subito», ha dichiarato Di Pangrazio, «tramite una proposta credibile e inviare una delegazione, composta da rappresentanti regionali, presidente della provincia, avvocati, sindacati, forze imprenditoriali, guidati dal sindaco di Avezzano per far comprendere che il tribunale della città ha forti motivazioni per rimanere autonomo e non essere accorpato. C’è bisogno di far capire al ministro Paola Severino», ha concluso, «che un ulteriore criterio di valutazione deve essere adottato: il tribunale accorpato non può essere più grande di quello accorpante. Il presidio di Avezzano per estensione territoriale, abitanti, procedimenti pendenti in materia civile è più grande del tribunale dell’Aquila». La lotta politica e istituzionale punta sul fatto che la struttura di Avezzano è più grande di quella che dovrebbe accoglierla, cioè il tribunale dell’Aquila. Dei 37 tribunali da chiudere in Italia c’è solo un caso simile, quello di San Remo che andrebbe accorpato a Imperia. Poi Di Pangrazio ha parlato anche dell’emendamento alla legge 148/2011, per spostare di tre anni la decisione in merito nella Provincia dell’Aquila a causa del terremoto. Secondo il consigliere del Pd, è fondamentale che nella conversione del decreto venga valutata la dotazione organica, e quindi personale e magistrati, dei tribunali abruzzesi e in particolare del presidio di Avezzano. «E’ questo», ha aggiunto, «che la delegazione dovrà sottolineare nelle sedi istituzionali per far valere le ragioni del territorio». Intanto c’è grande attesa per il consiglio comunale straordinario di lunedì.