Avezzano. Si è insediato il nuovo presidente del Tribunale di Avezzano e ha affermato che la struttura giudiziaria marsicana “non è tra quelle che vanno ridimensionate». Eugenio Forgillo, alla presenza dei dipendenti e dei magistrati ha sostituito nel corso di una cerimonia ufficiale, il presidente facente funzini, Stefano Venturini. A pochi giorni dalla mobilitazione degli avvocati, che il 12 dicembre occuperanno la struttura giudiziaria, le speranze di salvare il Tribunale dalla chiusura si riaccendono. Il nuovo presidente arriva dalla Corte d’Appello di Napoli. Ha 54 anni, è nato a Maddaloni, in Provincia di Caserta, proviene dalla Corte d’Appello di Napoli di cui è stato consigliere e magistrato di riferimento per il settore informatico. Ha affermato che anche ad Avezzano cercherà di potenziare i servizi di informatizzazione. E’ stato anche giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Napoli. Ha già frequentato la città da bambino visto che la zia paterna ha sposato un avezzanese. Nel corso della cerimonia di insediamento ha infatti ricordato le passeggiate in bicicletta su via Corradini. Al termine della cerimonia, ha espresso l’intenzione di sostenere la salvaguardia del Tribunale. Ha, al contrario, parlato di un potenziamento. «Arrivo in un momento cruciale per la vita giudiziaria di questa città», ha affermato, «e so che il progetto di riorganizzazione dei Tribunali non ha ancora basi solide e non è stata definita alcuna decisione. Non so come andrà», ha aggiunto, «ma mi auguro che questa, come altri sedi giudiziarie, possa sopravvivere. Sono convinto che la presenza sul territorio di questi presidi è necessaria per la lotta alla criminalità. Non ho alcuna possibilità di condizionare le scelte future del legislatore», ha chiarito, «e attenderemo pazientemente, ma per quanto mi riguarda posso anticipare che il mio orientamento è quello di mantenere in vita tutte le realtà come quella di Avezzano che per numeri, qualità e quantità non ritengo affatto sia da considerare un ufficio giudiziario minore. Quant’anche si dovesse precedere con la revisione di un certo numero di circoscrizioni giudiziarie», ha rivelato, «certamente questo non rientra tra i Tribunali per i quali si debba effettuare alcun taglio anzi, per la verità, mi sentirei di consigliare un potenziamento». Il giudice Venturini, a nome del personale e dei magistrati ha consegnato al nuovo presidente «un palazzetto liberty, con uno sparuto gruppo di magistrati, una risicata schiera di giovani e infaticabili dipendenti, oltre a un foro sicuramente bellicoso ma leale». Il procuratore Vincenzo Barbieri, insieme ai sostituti, ha dato «la massima disponibilità per fare passi insieme», mentre il presidente dell’ordine degli avvocati, Giovanni Colucci, ha parlato di «un momento particolare, di lotta in cui uniti si può vincere». Contro la chiusura del tribunale si scaglia il presidente dell’Unione dei Marsi, Pierpaolo Rubeo, che parla di «una vera e propria questione marsicana». «E’ in atto un piano di feroce spoliazione del nostro territorio», ha affermato, «e ferma restando la doverosa solidarietà nei confronti di una popolazione colpita dal terremoto, è però ora di dire che tale catastrofico evento non può diventare la scusa per attuare un piano di disgregazione e depauperamento della Marsica». Rubeo chiama in causa anche i politici marsicani. «E’ paradossale», ha aggiunto, «il fatto che questa azione contro la nostra terra viene messa in atto proprio nel momento storico in cui la Marsica è maggiormente rappresentata nelle istituzioni. Abbiamo due senatori, otto consiglieri regionali e il presidente della Provincia».