Avezzano. Siamo tutti d’accordo nell’affermare che il tribunale di Avezzano è importante sotto più di un punto di vista, pertanto ogni tentativo, idea o progetto volto a salvaguardare il palazzo di giustizia, merita di essere studiato e approfondito. Ma attenzione a un dettaglio che a tanti, accecati dalla paura di perdere il presidio e dal “salvataggio a tutti i costi”, sta sfuggendo. Qualche mese fa, nel pieno della crisi Cam scatenata dal comune di Luco dei Marsi, mi rimase impressa una cosa: l’odio della gente nei confronti del Cam, dei suoi dirigenti e persino dei dipendenti. I commenti più gentili erano “carrozzone politico” o “peso morto”, alludendo ai 60 e più milioni di debiti accumulati negli anni dalla partecipata che gestisce le risorse idriche della Marsica.
La proposta del sindaco Gabriele De Angelis, di addossare i costi del tribunale ai comuni fucensi, è sicuramente lodevole, ma oltre a presentare più di un dubbio sulla fattibilità, ricordiamo infatti che i tribunali sono statali, potrebbe nascondere un’insidiosa trappola. La municipalizzazione del tribunale, che oggi parrebbe l’unica soluzione alla chiusura, negli anni potrebbe far nascere nei cittadini lo stesso risentimento che si percepisce nei confronti del Cam. Che impegno di spesa dovrebbero accollarsi i 37 comuni marsicani? Non è possibile che tra qualche anno i debiti del tribunale cresceranno in maniera incontrollata superando quelli già esorbitanti del Cam? E i cittadini, che oggi plaudono alla salvaguardia del palazzo di giustizia a ogni costo, che commenti lasceranno sotto gli articoli che riporteranno, Dio non voglia, i futuri debiti del tribunale? I politici, oggi più che mai, sono chiamati a fare una scelta importante, ma si faccia attenzione a calcolare bene il progetto sin nei minimi dettagli, affinché venga lasciata ai posteri una situazione figlia di una scelta lungimirante e non una soluzione temporanea, che poi le future amministrazioni potrebbero trovarsi a dover pagare, in un futuro chissà quanto prossimo. @francescoproia