Avezzano. Il 23 novembre 1980 alle ore 19:34, l’Irpinia viene colpita dal terremoto più potente degli ultimi 100 anni. 39 anni dopo il dolore è ancora fortissimo. “Chi non c’era non può capire, chi c’era non può dimenticare“. Erano epoche sicuramente diverse da quelle attuali e le macchine dei soccorsi non erano così all’avanguardia, tralaltro in zone particolarmente difficili da raggiungere.
La Marsica diede un contributo fattivo per i terremotati irpini organizzando immediatamente i soccorsi e giungendo sul posto in poco tempo. Don Antonio Sciarra ebbe un ruolo fondamentale ed in pochissimo tempo ebbe a strutturare un gruppo in sinergia con le Caritas di altre regioni contigue all’Abruzzo.
I marsicani operarono sin da subito in sinergia con la Caritas di Senigallia alloggiando presso il Campo Sportivo di Rocca San Felice, uno dei centri maggiormente colpiti dalla distruzione. Si organizzarono in gruppi di perlustrazione, andando in giro per i casali sperduti ed organizzando i centri di raccolta.
Un tipo di solidarietà meno organizzata rispetto ad oggi, ma intrisa di una forte autenticità. Molti ragazzi rimasero a Rocca San Felice e nei luoghi circostanti ancora per molto tempo. Da Carsoli in particolare si ricorda l’intervento di due volontari: il compianto Sandro Iacuitti unitamente a Leonida Hans Luogo che vennero coordinati dall’allora Parroco Monsignore Antonio Santucci.
Da allora tanto tempo è passato, ed è sicuramente importante ricordare una delle prime azioni di volontariato che caratterizzarono la Marsica. La foto a corredo dell’articolo venne scattata dal compianto Sandro Iacuitti a tutto il gruppo di solidarietà che prestava servizio a Rocca San Felice.