Avezzano. Continua ad animare il dibattito politico l’istituzione del treno diretto Pescara – Roma. “Il servizio di qualità, come si spera che sia offerto, è ambìto tanto a Tagliacozzo, quanto a Celano o ad Avezzano e, magari, se migliorano i tempi di percorrenza, anche coloro che utilizzano l’auto propria potrebbero essere interessati a cambiare abitudine”, hanno commentato i consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi, “non è più tempo di cercare il contentino per la propria zona elettorale di riferimento, per quanto possiamo esserne tentati, ma tutta la Marsica deve rientrare in un piano organico tale che sia ottimizzata l’offerta di trasporto ai tanti utenti che pretendono, giustamente, attenzione e razionalità dalle scelte aziendali e politiche. Si è partiti con la nuova, ma già vecchia, Tua (ex Arpa) per il trasporto su gomma con i maggiori tagli sulle corse previsti proprio nella Marsica. Ora tocca anche ai treni? Questo è il progetto Marsica? Il tutto nell’assenza di interventi degli esponenti politici del Pd locale come, il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio e il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio”. Sull’argomento è intervenuto anche Giovanni Ceglie, segretario Pd del circolo di Avezzano. “Noi del Pd di Avezzano siamo stati i primi a sollecitare una tratta Ferroviaria Pescara-Roma più veloce e più consona alle esigenze dei Territori Montani”, ha commentato Ceglie, “lo scorso 6 novembre ad Avezzano abbiamo accolto con soddisfazione la dichiarazione del Presidente della Regione Luciano D’Alfonso sul fatto di essersi già attivato per passare dalle attuali 4 ore medie di percorrenza a circa tre ore. Non è certo un primato, visto che già negli anni novanta il tempo medio era lo stesso, ma è un cambio di marcia positivo che porterà la Ferrovia a tornare appetibile per il trasporto, mentre oggi è l’ultima spiaggia per chi deve trasferirsi, anzi è la croce che si deve abbracciare se non si hanno risorse sufficienti. Inoltre se si troveranno accorgimenti per rendere il tempo di percorrenza ancora inferiore a tre ore ben vengano tutte le proposte possibili. Incominciare a mettere veti non porterà a nessuna soluzione razionale. Dichiarare che le fermate durano solo tre minuti e non danneggiano il tempo totale del tragitto, non tiene conto dei tempi necessari di un treno a passare da velocità di crociera a quella prevista nei pressi delle stazioni dei centri che hanno dai 5 ai 7 mila abitanti. Se il concetto dei tre minuti vale per questi comuni, allora tutti i centri che hanno un numero di abitanti maggiore, ma non hanno fermate, avranno diritto a chiederne una. Una difesa sterile del trasporto locale non porterà cambiamenti. Qui è in gioco il collegamento INTERREGIONALE da e verso la capitale. Tutti desideriamo avere trasporti veloci senza perdere fermate, ma questi desideri rischiano di essere semplici letterine sotto l’albero di Natale. Non è vero, inoltre, che alcuni centri non hanno collegamenti diretti con Roma poiché la Cotral è un collegamento diretto su gomma. Se invece di bloccare le soluzioni più fattibili si potenziassero i collegamenti locali verso quelle poche fermate ferroviarie che porterebbero in tempi certi e brevi i pendolari dall’Adriatico al Tirreno, allora si troverebbe la soluzione al problema. Veti e arroccamenti non sono mai stati utili”.