Tagliacozzo. Da domenica scorsa e fino a venerdì 25 luglio, la linea ferroviaria Roma–Avezzano–Pescara è interessata da importanti lavori di potenziamento infrastrutturale e manutenzione straordinaria. L’intervento, necessario per ammodernare e rendere più sicura la rete, comporta però la sospensione della circolazione ferroviaria su alcuni tratti, con gravi ripercussioni per i pendolari che ogni giorno si spostano tra l’Abruzzo e la capitale. I treni sono cancellati o limitati nel percorso e sono stati attivati servizi sostitutivi con autobus.
Nelle prime due settimane i cantieri si concentrano tra Roma Tiburtina e Guidonia e tra Avezzano e Sulmona. Nella seconda fase, a partire dal 28 giugno e fino al 25 luglio, i lavori interesseranno anche la tratta tra Roma Prenestina e Bagni di Tivoli. Nonostante l’attivazione dei bus sostitutivi, i disagi sono già evidenti e stanno suscitando proteste e frustrazione tra i viaggiatori.
Uno sfogo significativo per quanto sta accadendo è quello di Daniele Luciani, che ha denunciato la mancanza di organizzazione e la scarsa comunicazione da parte di Trenitalia e delle amministrazioni locali. “Non è possibile che dopo due giorni di blocco ci siano ancora accese lamentele. Alla fine della giornata, quando il pendolare ha il sacrosanto diritto di tornare a casa, non trovi un mezzo adeguato perché i bus sostitutivi sono pochi. Da due giorni il bus diretto Roma–Carsoli–Tagliacozzo–Avezzano non viene messo. Il personale è ignaro, non risponde alle domande. E le amministrazioni? Non chiedono chiarimenti né ascoltano i cittadini”.
Luciani ha sottolineato in particolare i disagi legati al bus sostitutivo del treno 4168 delle 18:45, una corsa veloce molto frequentata, che non percorre l’autostrada come dovrebbe, causando ulteriori ritardi. La situazione, a suo dire, è resa ancora più grave dall’assenza di risposte e azioni concrete da parte degli enti territoriali, che non si fanno portavoce dei problemi dei pendolari né esercitano la dovuta pressione su Trenitalia affinché migliori il servizio.
“Siamo alla solita gestione improvvisata”, ha scritto Luciani, concludendo amaramente: “Mah, come possiamo incentivare il turismo estivo in questo modo?”