L’Aquila. Non sembra placarsi il dibattito sul potenziamento e la velocizzazione della linea ferroviaria Roma – Pescara ritenuta strategica dallo stesso ex premier Giuseppe Conte in una sua conferenza del giugno 2020 quando annunciava le priorità infrastrutturali per il Paese.
Ora c’è chi dice l’opera risulta fuori da quelle interessate dai fondi del Recovery Found ma invece a chiarire lo stato delle cose ci pensano le parlamentari abruzzesi Gabriella Di Girolamo e Carmela Grippa che sul punto affermano:
“Mettiamo in ordine i fascicoli e spieghiamo cosa era già programmato e cos’altro è stato aggiunto con il nostro impegno. Oggi ci preme chiarire come stanno realmente le cose e smentire quelle che risultano essere solo mere falsità circa l’opera; opera i cui lavori stanno finalmente per partire che tutti ritengono fondamentale per il rilancio economico dell’Abruzzo e della trasversalità utile a tutto il Paese. Chi non lo fa non fa il bene della Regione”.
Le cose stanno esattamente così:
– nel Contratto di Programma, parte investimenti (d’ora in avanti CDP-I) sul quinquennio 2017-2021, risultavano presenti 602 milioni di euro nella scheda 307A, ovvero per lavori di raddoppio del tratto Interporto – Chieti – S. Giovanni Teatino – Pescara, dei quali 250 milioni si sono aggiunti in fase di aggiornamento del contratto.
– Nella scheda 307B, che riguarda un progetto datato 2008 volto al raddoppio delle tratte Celano- Bugnara, Vicovaro- Guidonia e Pratola Peligna – Popoli, per un totale di circa 5 Km, non vi era alcun finanziamento previsto alla data dell’ultimo aggiornamento di contratto, ovvero al 5 febbraio 2020. Per questi progetti tutto era rimandato a future valutazioni che sarebbero avvenute tra il 2022 ed il 2026 per 956 milioni e dopo il 2026 per 348.
Successivamente, in termini puramente cronologici, la linea Pescara ‐ Roma entra nell’ allegato al DEF 2020, ovvero nel piano Italia Veloce e dunque entra ufficialmente nell’elenco di opere definite prioritarie e strategiche per il Paese. Poi è la volta del DPCM che individua 58 opere da sottoporre a commissariamento e quindi da velocizzare per la loro realizzazione. In questa sede l’allora commissario incaricato, Ing. Macello, ha illustrato alle commissioni referenti LL.PP al Senato e Trasporti alla Camera, un cronoprogramma di realizzazione di lavori, suddiviso in mini lotti, assoggettati all’unico vincolo inderogabile e non emendabile del PNRR: la tempistica di messa in esercizio inderogabile al 2026.
Le progettazioni realizzabili entro il 2026 sono essenzialmente 4 ed ammontano ad un totale economico pari a 620 milioni dei quali si specifica in seguito il dettaglio:
– 210 milioni per la tratta Tagliacozzo- Avezzano;
– 124 milioni per la tratta Sulmona – Pratola Peligna;
– 193 milioni per la tratta Scafa – Manoppello;
– 93 milioni per la tratta Manoppello – Interporto di Chieti
Si tratta, in sostanza, di lavori volti a velocizzare la linea, renderla adatta al trasporto merci e passeggeri e, ripetiamo ancora una volta, realizzabili entro il 2026.
Il progetto complessivo dell’intera tratta riguarda anche altri lotti, compresi nuovi viadotti e gallerie che, per la realizzazione, prevedono una tempistica che va oltre i 5 anni (si parla anche di 7anni e mezzo) vista la particolare orografia del territorio attraversato. Questi progetti resteranno presenti nel CDP-I e sarà necessario finanziarli con ulteriori fondi statali per cui essi sono fuori dal Recovery.
La fase successiva sarà quella, appunto, di ottenere il finanziamento nel nuovo CDP-I 2021 – 2026, ma questo sarà nostra premura fare, come sempre abbiamo fatto sin dal nostro insediamento in Parlamento nel 2018.
“A chi dice che stiamo lasciando indietro l’Abruzzo rispondiamo invece che per la prima volta il trasferimento di passeggeri e merci sono al centro del dibattito e dell’attenzione della politica che noi, come Movimento 5 Stelle, esprimiamo in ogni sede da oltre 3 anni a questa parte. Amiamo il nostro territorio e continuiamo a lavorare per ridare slancio alle nostre economie e rendere più accessibili le aree interne. Inserire l’Abruzzo nel corridoio mediterraneo tra la penisola Iberica ed i Balcani e, quindi, funzionale all’operatività della Zes trasversale è un altro nostro grande obiettivo”, concludono.