Avezzano. Tre vite salvate in 12 ore grazie al team della Stroke unit di Neurologia e della Radiologia interventistica dell’ospedale di Avezzano. I numeri sono da record e soprattutto i numeri sono vite che ogni giorno i medici dell’ospedale di Avezzano riescono a salvare grazie a un sistema ormai collaudato che ha portato il reparto a essere al primo posto in tutto l’Abruzzo per le procedure salvavita. E a testimonianza di ciò, proprio qualche giorno fa, i medici dello Stroke unit, con il dirigente Berardino Orlandi, si sono trovati ad affrontare tre casi contemporaneamente. Dal pronto soccorso sono stati avvisati, nel giro di poche ore, che c’erano tre pazienti colpiti da ictus ischemici e bisognava intervenire. Un 74enne di Massa D’Albe, un 83enne di Borgorose (Rieti) e una 94enne da Roccacasale. La squadra non si è persa d’animo e immediatamente ha iniziato a lavorare per salvare questi tre pazienti ed evitargli un’invalidità a vita. L’ictus, infatti, oggi è la terza causa di morte in Occidente e soprattutto la prima causa di invalidità con una grave incidenza e un impegno di risorse economiche notevole da parte dello Stato. “Due dei tre casi sono stati sottoposti a procedura di bridging (opposizione)”, ha spiegato Orlandi, “oltre alle flebo che vengono usate tradizionalmente, poi, i pazienti sono stati trattati anche in sala angiografica e sottoposti alla disostruzione meccanica dell’arteria chiusa”. Un lavoro sinergico tra due reparti, Neurologia e Radiologia interventistica, con il dottor Pietro Filauri, che ha permesso a tre pazienti provenienti da Abruzzo e Lazio di uscire dall’ospedale sulle loro gambe e senza alcuna conseguenza dell’ictus.
Ogni anno nel reparto di Neurologia ci sono ben 350 ricoveri. I pazienti arrivano non solo dalla Marsica, ma anche dalla provincia dell’Aquila, dal frusinate, dal reatino e tanti dalla capitale. L’unità operativa copre un territorio di almeno 250mila persone con cumuli di lavoro incredibili. Secondo i dati riportati sulla piattaforma internazionale Sits dal primo gennaio al 6 giugno all’ospedale di Avezzano sono stati fatti 61 interventi su pazienti affetti da ictus, contro i 26 di Pescara, i 17 di Vasto, i 16 di Teramo, gli 8 di Chieti, i 5 di Lanciano e 1 dell’Aquila. “I tre casi sono stati una circostanza clamorosa perché siamo riusciti a effettuare tre procedure trombolitiche sull’ictus in 12 ore”, ha precisato Orlandi, “siamo riusciti a farli nonostante difficoltà enormi di struttura e di personale. Due di questi tre casi erano molto complessi perché riguardavano la parte delle terapie sistemiche, compresa quella più complessa che fanno i colleghi della radiologia interventistica. Per noi quello che conta è che tutti e tre i pazienti sono andati benissimo e sono usciti sulle loro gambe dal nostro reparto”.