Avezzano. Da domenica Trenitalia Abruzzo potenzierà l’offerta con tre nuovi collegamenti tra Avezzano e Pescara.
I treni partiranno da Avezzano nei giorni festivi e feriali, alle 6.30, con arrivo a Pescara alle 9.05, e nei giorni feriali alle 7.20, con un autobus sostituivo a Sulmona con arrivo a Pescara alle 10. L’ultimo treno da Pescara per Avezzano partirà alle 18. 21 nei giorni feriali, con autobus sostitutivo da Sulmona per Avezzano con arrivo previsto ad Avezzano alle 20.50. Dopo le 17.15 da Pescara, infatti, studenti e lavoratori potranno tornare ad Avezzano.
“L’ex presidente della Regione Abruzzo, il senatore Luciano D’Alfonso”, commenta Aurelio Cambise del Partito democratico, “ha ricordato che occorre cantierizzare entro dicembre prossimo il miliardo e 556 milioni di euro per l’adeguamento del tracciato ferroviario Pescara–Roma. Il Sud dell’Italia e dell’Europa hanno bisogno di una grande cura del ferro. La comodità ferroviaria deve arrivare a servire anche la dorsale adriatica e tirrenica dell’Italia”.
“A ciò si aggiunge la questione relativa ai porti di Pescara, Ortona e Vasto”, precisa Cambise, “affinché si specializzino come porti di riferimento del Mar Tirreno, senza attendere il passaggio dei porti dall’Autorità portuale di Ancona all’Autorità portuale di Civitavecchia. Infatti, lo sviluppo del trasporto combinato marittimo-terrestre mediante navi ro-ro a favore delle esigenze trasversali di connessione serve a dare vita nuova alle autostrade A24 e A25 e agli investimenti ferroviari del Contratto di Programma Mit Rfi, tra i quali esso annovera, appunto, la velocizzazione della Pescara–Roma”.
“Il corridoio intermodale Tirreno-Adriatico rappresenta la modalità per dotare l’Abruzzo di infrastrutture d’avanguardia”, spiega, “quest’ultimo progetto, di cui si discute da tempo, grazie anche agli studi degli esperti di portualità, come Antonio Nervegna ed Euclide Di Pretoro, è infatti un sistema perfetto di trasporti su mare, ferro e gomma che collegherebbe il porto di Barcellona, il più importante del Mediterraneo, a quello di Civitavecchia tramite una cosiddetta autostrada del mare”.
“Le merci qui giunte raggiungerebbero poi i porti di Ortona/Vasto tramite un sistema infrastrutturale su gomma e ferro, rafforzato e rinnovato, che attraverserebbe l’intero Abruzzo”, conclude Cambise, “in particolare centri nevralgici come il distretto industriale di Carsoli, l’Interporto di Avezzano, la zona industriale della Valle Peligna, l’Interporto di Manoppello, la zona industriale della Val Pescara e quella della Val di Sangro. Da Ortona e Vasto, infine, il sistema raggiungerebbe il porto di Ploce, in Croazia, per poter continuare poi nei Balcani”.