Avezzano. Il segretario del Pd di Avezzano Giovanni Ceglie e Aurelio Cambise tornano nuovamente a toccare un problema irrisolto, nonostante le continue segnalazioni, quello dei trasporti, con particolare riferimento al collegamento Avezzano-Pescara e viceversa. “Ci era sembrato, per un attimo, che un vettore privato (Bianchi Tour) potesse sopperire in alcuni giorni a qualche lacuna. Il pio desiderio è durato poco, perché, sembra che si sia tirato indietro, interrompendo un servizio autonomamente proposto e unilateralmente soppresso (Certe corse sono rimaste scritte solo nei cartelli affissi e divulgati)”, hanno spiegato, “ovviamente è inutile considerare la TUA, dove si prevede una riorganizzazione che taglierà il 50% delle corse verso Roma.
Chi si trova a vivere questi disagi sa che non è bello vedere affissi orari che poi vengono stravolti, eliminati senza preavviso e senza correzioni integrative che diano possibilità ai viaggiatori di provvedere in tempo utile. Ma il nostro pallino fisso è sempre rivolto alla criticità insopportabile dei collegamenti ferroviari ridotti quasi al lumicino. Andare in treno da Avezzano a Pescara è un’impresa: si può partire la mattina solo alle ore 07:13, lasciando scoperta l’intera mattinata, oppure alle ore 16:03. E per ritornare come si fa, se l’ultimo treno da Pescara è alle ore 17:15? Ci sembra un grosso errore avere soppresso il treno delle ore 18:46 da Pescara per Roma Termini. L’assurdo è che dopo le ore 17:15 ben quattro treni da Pescara si fermano tutti a Sulmona e nemmeno uno prosegue almeno fino ad Avezzano.
Nessuno pensa al danno per l’economia, il turismo, la cultura, le relazioni sociali. In treno o in autobus, la sera, non si possono raggiungere Avezzano e la Marsica, rispettivamente dopo le ore 17:15 per l’uno e dopo le ore 18:00 per l’altro da Pescara . Per farla breve, chi dalla Marsica deve raggiungere la costa adriatica, se poi vuole tornare a casa dopo le ore 17:15, o dopo le ore 18:00, o viaggia autonomamente mediante l’autostrada, che ha avuto il più alto incremento tariffario d’Italia, o deve portarsi il mezzo privato fino a Sulmona e poi prendere uno dei quattro ultimi treni, che terminano la corsa tutti a Sulmona.
Il mondo, ci dicono, va avanti e sta facendo passi da gigante, ma non sulla tratta Avezzano-Pescara e viceversa. Non dimentichiamo, da ultimo, che molti marsicani studiano nelle sedi universitarie di Chieti e di Pescara e tutti sanno i salti mortali che devono fare per spostarsi da casa all’Università e viceversa (Intorno alle ore 16:30 devono cominciare a correre dalle loro aule, se vogliono ritornare a casa; diversamente rimangono in città)”.