Avezzano. “Il futuro dell’Est – Ovest viaggia sulla tratta ferroviaria Roma – Pescara – L’Aquila”. E’ grazie all’ex governatore Luciano D’Alfonso secondo Aurelio Cambise (Pd) che l’Abruzzo potrà giovare della linea ferroviaria che attraversa il centro Italia collegando Roma e Pescara.
“Il 3 marzo nella sala stampa di Montecitorio, l’incontro tra il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’amministratore delegato Rfi, Maurizio Gentile, in cui è stato illustrato il protocollo d’intesa per l’ammodernamento della linea ferroviaria Roma – Pescara – L’Aquila”, ha precisato Cambise, “il documento impegna il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Abruzzo e il Lazio, con l’apporto tecnico di RFI, ad aprire un gruppo di lavoro che identificherà le soluzioni infrastrutturali condivise per potenziare i collegamenti tra la Capitale e la Costa adriatica; un Corridoio intermodale strategico tra est e ovest (Barcellona – Civitavecchia – Roma – Avezzano – Sulmona – Chieti – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce).
Inoltre, studi di fattibilità, finalizzati a ridurre notevolmente i tempi di percorrenza sulla linea ferroviaria Pescara-Roma, sono stati proposti dalla Senatrice Gabriella Di Girolamo, capogruppo del M5s nella Commissione Trasporti, la quale alcuni giorni fa ha votato parere favorevole all’ammodernamento anche della linea Sulmona-L’Aquila- Rieti – Terni. Proprio nella detta seduta la Commissione ha esaminato e discusso il contratto di programma con Rete Ferroviaria Italiana. Sono contento che finalmente si cominci a discutere sui ritardi eccessivi di questi tracciati ferroviari. Io insisto che, in prospettiva, si possa fare anche una lunga galleria tra Carrito – Ortona dei Marsi – Bugnara, che risolverebbe di molto il problema. Il doppio binario, già iniziato, Guidonia – Bagni di Tivoli – Lunghezza e quello da realizzare, Chieti – Pescara, potranno farci sperare nella risoluzione del problema.
L’ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, durante il suo governo regionale, ha preso a cuore tale problema ed ha cercato di risolverlo con le risorse stanziate (1 miliardo e 556 milioni di euro, che si trova nel contratto di programma RFI-MIT, per velocizzare la Pescara-Roma, 111 milioni di euro per la Pescara-Chieti, 75 milioni di euro per la Sulmona – L’Aquila – Rieti, 10 milioni di euro per la direttrice Quadri – Castel di Sangro, 10 milioni di euro per la bretella di Sulmona, 1 milione e 700 mila euro per il Porto di Ortona, per quanto riguarda la struttura ferroviaria, e 104 milioni di euro per il rinnovo del materiale rotabile). Sulmona ha anche il ruolo di snodo verso L’Aquila – Rieti, quindi occorrerebbe aumentare la quantità di treni ogni mezz’ora anche tra Avezzano e Sulmona. Avezzano, nel suo ruolo di città territorio, potrebbe diventare area metropolitana di Roma e di Pescara. Mi auguro che la Giunta Marsilio continui ad operare in tal senso.
Chiedo al Senatore Luciano D’Alfonso di continuare a studiare il problema nel suo complesso, perché tutta la tratta ferroviaria Roma – Pescara – L’Aquila venga nel tempo adeguata alla necessità dei cittadini di oggi. Le aree interne soffrono per l’isolamento e lo spopolamento. Una ferrovia funzionante come si dovrebbe potrebbe spingere chi si è trasferito a ritornare nelle nostre zone e a viaggiare, perché troppi studenti e troppi lavoratori sono stati costretti a trasferirsi per distanze poco rilevanti. L’ex Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, prevede un investimento tansnazionale di 3 mila miliardi di euro in infrastrutture per difendere l’Italia dall’epidemia di Coronavirus e dai rischi di recessione economica; dunque la visione degli esperti di logistica, Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide Di Pretoro, sulla portualità e sulla trasversalità, ben si inserisce in tale piano di investimenti, promotore di sviluppo. Da ultimo, il traffico merci intermodale moderno prevede la possibilità di trasportare camion, semirimorchi e containers; quindi il tracciato ferroviario, le gallerie e le pendenze vanno assolutamente riviste, altrimenti si rischia di continuare con una ferrovia ottocentesca, che servirebbe a pochi o a nessuno”.