Avezzano. “La scellerata delibera del 16 ottobre 2018, in cui la Giunta Raggi ha approvato lo spostamento del Terminal dei bus interregionali da Tiburtina ad Anagnina, costerà alle casse della capitale oltre 600 mila euro dei cittadini romani ed oltre 40 minuti di metro ai tanti pendolari e studenti abruzzesi“. Questa la posizione del segretario del Pd di Avezzano Giovanni Ceglie.
“Con le infinite emergenze di Roma: buche, immondizia, allagamenti, caduta di decine di alberi pericolosi e malati, malavita ed il generale degrado in cui è precipitata, ci si chiede se sia proprio il cambio di terminal la priorità della giunta 5 Stelle”, ha continuato Ceglie, “forse, nei prossimi giorni, si parlerà di manina che ha travisato la direttiva; forse nei prossimi giorni si farà marcia indietro per palese incapacità progettuale, ma ,nel frattempo ,sorge il dubbio che nuovi Lanzaloni crescano in Campidoglio. O forse ci sono fratelli da promuovere o Stadi da costruire con i soldi dei contribuenti? Una sola linea strategica si intravede dal Tirreno all’Adriatico per i 5 Stelle.
I 5 Stelle in Abruzzo, prima hanno spergiurato che i soldi del Master Plan sarebbero stati presi in prestito e poi restituiti e mai depennati, ma poi, pressati da tutti i Sindaci e dai rappresentanti istituzionali abruzzesi di tutti gli altri partiti, sono stati costretti ad ammettere che il Decreto Genova era stato viziato da un errore ed hanno depennato il prelievo di fondi destinati ad altre opere improcrastinabili. I 5 Stelle Laziali, invece, prima dicono di non voler sperperare i soldi pubblici in opere fonte di corruzione, come per la rinuncia delle Olimpiadi, e poi senza alcuna necessità programmata o emergenziale spendono oltre 600 mila euro, per il cambio Terminal, che, come risultato, avrà solo l’aumento del Purgatorio di pendolari e studenti.
Al solito il sindaco di Avezzano, come nel caso dei pedaggi autostradali, si astiene dal prendere posizione. Forse perché ravvede nella Deliberazione della Raggi quella provvisorietà che tanto è applicata nella nostra cittadina, (A Roma senza neanche indicare il periodo temporale di provvisorietà)”.