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Trasacco: il vescovo Santoro apre la porta Santa alla basilica dei Santi Cesidio e Rufino

Redazione Attualità di Redazione Attualità
6 Gennaio 2016
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Trasacco. Domenica alle 17 monsignor Pietro Santoro aprirà la Porta Santa a Trasacco seguendo le parole di Papa Francesco:” È questa la porta del Signore. Apritemi le porte della giustizia. Per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa, Signore”. La Porta Santa verrà aperta, in occasione dell’Anno Santo della Misericordia  indetto da Papa Francesco con la quale ha immesso la Chiesa nel cammino giubilare e potrà essere un momento di vera grazia per tutti i cristiani e un risveglio per continuare nel percorso di nuova evangelizzazione e conversione che il Papa ha indicato. La cerimonia vedrà la partecipazione di tutta la cittadinanza, dell’Amministrazione Comunale, delle associazione civili, religiose inoltre al momento è confermata anche la presenza di rappresentanti di Enti e Istituzioni che renderanno onore a questo Sacro rito tra cui:il Presidente della Regione Abruzzo – dott. Luciano D’Alfonso, il dott. Francesco Alecci – Prefetto di L’Aquila, Emilio Iampieri – Consigliere Regionale Abruzzo – la Prof.ssa Maria trasacco san cesidioTeresa Letta – Vice Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, l’On. Rodolfo De Laurentiis – Consigliere d’Amministrazione Trasporto Unico Abruzzese, il dott. Stefano Pallotta – Presidente Ordini Giornalisti dell’Abruzzo, il Presidente della Camera Penale del Tribunale di Avezzano Avv. Vincenzo Retico, Gianluca Alfonsi – Consigliere Provinciale, Forze di Polizia, sindaci del territorio marsicani e altri. La porta Santa che verrà aperta è detta anche “Portale degli uomini”.  Ciò che colpisce di questo portale è la maestosità scultorea ed architettonica con cui si presenta ed “inganna” con tutta la sua romanica imponenza.
Si cambia subito parere quando, più da vicino, si cominciano a notare diversi stili e diverse forme che fanno pensare ad un’opera che ha avuto più periodi di costruzione. Il suo posizionamento ci appare oggi misterioso ed inconcepibile e si crede che un tempo fosse la porta centrale del primitivo oratorio che si estendeva da Nord a Sud.
Anche la sua datazione è motivo di scontro tra antichi e recenti studiosi: c’è chi lo vuole interamente realizzato nel XII secolo, (come l’Angelini); c’è chi ritiene appartenere al XII secolo soltanto gli elementi interni del portale (i sei stipiti centrali che presentano sculture romaniche come la “porta delle donne” e i protomi animali), (come il Piccirilli); c’è chi afferma, (come il Toesca), essere ampliamento del XV secolo perché presenta gusti del primo Rinascimento, anche se il tema dominante nelle fasce sono le volute ad intreccio. Si nota, poi, una differenziazione di stile che va da un tipo di intreccio più robusto e meno perfetto, come sugli stipiti più interni, per trovare, a coronamento della lunetta, girali più sottili e raffinati. Tale diversità si potrebbe attribuire ad una collaborazione di più artisti appartenenti ad una stessa scuola.
Il portale è caratterizzato da strombatura adorna di colonnine tortili, stipiti diversamente scolpiti, che proseguono nell’archivolto, e da tre arcate impostate su capitelli con decorazioni floreali e zoomorfe.
Dal piccolo basamento, rifacimento dell’ultimo restauro, si innalzano, alternandosi dall’esterno verso l’interno nei due lati, una colonna tubolare, lo stipite decorato con dieci elementi giraliformi (su quello di sinistra 6 sono semplici, 4 sono intrecciati con elementi decorativi e simboli cristiani, come un pavone e degli amorini vendemmianti; su quello di destra gli elementi sono tutti semplici), una elegante cornice decorativa con la funzione di addolcire lo spigolo, una colonna tortile, quindi lo stipite ornato da nove formelle quadrate con fiori stilizzati e diversi tra loro, caratteristica questa dello stile romanico – abruzzese, (curiosità: la sesta formella a destra, in parte rovinata, presenta una testa di angelo con ali. Perché? Le ultime tre sono andate distrutte), di nuovo una colonna tortile, infine lo stipite dove si ripetono i motivi spiraliformi (su quello di sinistra 7 girali, su quello di destra 8).
Anche sullo stipite architravale sono stati scolpiti girali ed amorini ma in forma più raffinata e sottile.
I capitelli, dalla tipica eleganza rinascimentale, sono caratterizzati da figure femminili con corpo d’uccello (arpie) la cui coda genera un elemento floreale che orna la parte centrale del capitello stesso e fa quasi da sostegno ad un volto di angelo con ali o ad un vaso dalla linea classicheggiante. Questi terminano con una cornice spezzata e marcano la linea di separazione tra l’architrave e l’archivolto.
All’altezza dell’imposta fanno bella mostra di sé due protomi animali, simili, anche se meno curati nella realizzazione, a quello che si trova sotto il protiro della “porta delle donne”.
Nell’archivolto si alternano fasce decorate e colonne tortili, il tutto entro una cornice semplice di poco sporgente.
Nella fascia esterna, al cui centro è visibile l’Orifiamma di S. Bernardino da Siena, è accentuato il ripetersi della diversità di queste decorazioni; in quella interna il gioco dei meandri è dato dall’aggrovigliarsi delle code di uccelli fantastici.
Nella fascia intermedia le formelle portano scolpito teste d’angeli, con ali di pregevole fattura, e si differenziano di molto rispetto all’esecuzione scultorea degli amorini e degli animali presenti nel resto della composizione.
Nella lunetta, dall’intradosso decorato con elementi floreali, racchiusi in piccole formelle, si notano appena tracce di colore, resti di un affresco del XV – XVI secolo.
Il portone ligneo, risalente secondo alcuni al periodo rinascimentale, che una volta chiudeva l’ingresso, è oggi visibile dietro quello attuale.
I battenti sono suddivisi in quattro quadranti incorniciati da motivi a treccia semplice. Nei due quadranti superiori, più piccoli rispetto agli altri, gli intagli sono mancanti ma si intravedono tracce di festoni; in quelli sottostanti sono stati scolpiti due mascheroni, in quelli ancora inferiori due rosoni a sbalzo imitanti la corolla di un fiore stilizzato, negli ultimi due non è visibile alcun intaglio, perché coperti da una “moderna” tavola di legno.

Il momento liturgico verrà testimoniato da emittenti televisive oltre che sarà possibile visionarlo sul canale digitale terrestre 88 e 114 su tutta la Regione Abruzzo e sul sito www.witel.tv in diretta streaming mondiale.

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