Rocca di Botte. Dopo la morte della piccola Sofia, di soli 5 anni, nel vecchio campo sportivo di Rocca di Botte, il Comune ha nominato un legale che “fornisca assistenza e supporto all’Amministrazione comunale, allo scopo di “tutelare gli interessi e la reputazione dell’Ente e della comunità da questa rappresentata nei confronti di chiunque, a qualsiasi titolo e davanti a ogni Autorità amministrativa o giudiziaria”.
Non si tratta della nomina di un avvocato “difensore” in quanto, per il momento, né il sindaco Fernando Antonio Marzolini né altri rappresentanti dell’amministrazione comunale o degli uffici comunali, hanno ricevuto avvisi di garanzia.
Nell’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Avezzano, coordinata dalla pm Elsabetta Labanti, per la morte della piccola rimasta schiacciata sotto il peso di una porta di calcio, lo scorso 20 ottobre, all’interno di un campo comunale in disuso, al momento non risultano ancora iscritti al registro degli indagati. Pertanto, formalmente ancora nessuno è stato indagato.
Intanto l’accesso all’area, da cui i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo hanno rimosso la porta per svolgere esami più approfonditi, rimane interdetta. Così come stabilito dalla procura che ha posto il campo sotto sequestro, per permettere di svolgere indagini attente e che non lascino davvero nulla al caso.
Il professionista individuato dal Comune di Rocca di Botte, così come si legge nella determina pubblicata ieri sul sito istituzionale dell’Ente, è l’avvocato del foro di Avezzano, Giovanni Marcangeli.