Avezzano. Operazione contro il traffico di droga nella Marsica. Sono state eseguite all’alba dai carabinieri 17 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Avezzano su richiesta della Procura di Avezzano nei confronti di cittadini stranieri. I reati contestati riguardano il traffico di sostanze stupefacenti nel territorio marsicano e violazione della legge Bossi-Fini. Nell’operazione sono stati coinvolti circa duecento carabinieri e i dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa. L’operazione, denominata “Casablanca”, è stata eseguita dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Avezzano ed è scaturita da un’indagine avviata nel 2009 dopo il sequestro a Genova nel mese di ottobre dello stesso anno di 20 chili di hashish e il 15 marzo 2010 di altri 17. Alcuni dei marocchini arrestati erano, secondo l’accusa, destinatari della grossa partita di droga che sarebbe dovuta essere spacciata nella Marsica. Il blitz dei carabinieri ha portato all’esecuzione di 17 ordini di custodia cautelare di cui dodici in carcere, tre ai domiciliari e due con obbligo di dimora. Sarebbero stati smerciati, sempre secondo l’accusa, diversi grammi di cocaina e tra i 100 e i 250 grammi di hashish. Nel corso del blitz notturno sono stati sequestrati invece 215 grammi di cocaina. I controlli sono stati portati a termine nella zona del Fucino e in particolare ad Avezzano, Celano, Luco dei Marsi, San Benedetto dei Marsi, Trasacco, Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi. Alcune persone sono ancora ricercate. Per ora in cella sono finiti Said Dahhak, 42 anni, arrestato in flagranza, e Rachid Errahmany (31), Said Oiraq (49), Driss Motahir (26), Mohammed Benzad (47), Hammadi Azrouri (50), Said El Mamouni (32) Tariq Bouman (27) Abdellah El Montassir (22) e Amhed Abbassi (28). Sono stati invece concessi i domiciliari a Boubker Errahmany (27) e Said Habib (38) e l’obbligo di dimora a A.B. (43). Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Stefano Gallo, al suo ultimo incarico nella Marsica alla luce dell’imminente trasferimento alla Procura dell’Aquila.