Trasacco. Sono accusati di aver costituito un’associazione a delinquere basata sulla differenziazione dei compiti e la verticizzazione dei ruoli nella commissione dello spaccio di sostanze stupefacenti. Da più di un anno avevano trasformato la stazione ferroviaria di Avezzano e Piazza Matteotti in un vero e proprio emporio dello stupefacente, un punto di riferimento per lo smercio di hashish e cocaina nell’intera Marsica. Ora nei confronti di tre giovani marocchini residenti ad Avezzano e Pescina è stato fissato il giudizio immediato che si terrà il 13 aprile. Si tratta di Rachid Bachich, 26 anni, Hicham Harcha (29) e Mohamed Fareh (41) difesi dagli avvocati Luca Motta, Pasquale Motta e Mario Del Pretaro.
Le indagini hanno fatto emergere che dietro a singoli episodi di spaccioc’era qualcosa di più complesso, una sorta di accordo tra spacciatori locali, tra di loro coesi nella spartizione del mercato e nel reciproco aiuto nel reperimento dello stupefacente. Le indagini si concentravano sulla vasta e differenziata clientela dei pusher, giovanissimi, studenti, imprenditori, professionisti, coinvolti in circa 400 singoli episodi di spaccio di cocaina e hashish. Attraverso l’esame dei consumatori si arrivava alla certa identificazione di ben sette indagati, tutti extracomunitari domiciliati in area marsicana. Ruolo sicuramente primario nella gestione del fiorente mercato era espletato dai tre arrestati che erano il centro pulsante di una fittissima attività delinquenziale che si estendeva comprendendo una vastissima clientela, spesso insospettabile e per la maggior parte composta da giovani e giovanissimi, proveniente da tutta l’area marsicana.
Per tutti venivano raccolti consistenti elementi di prova volti a dimostrarne la gravità dell’attività di spaccio. La cessione dello stupefacente avveniva in luoghi dagli indagati facilmente controllabili ma non particolarmente isolati, questo presumibilmente per sottrarsi ad eventuali controlli da parte delle Forze dell’Ordine, luoghi che coprono in maniera strategica, strutturale e capillare l’intera area limitrofa alla ferrovia. Le misure cautelari intervengono in un quadro di gravi indizi di colpevolezza attribuibili in maniera inequivocabile all’accertata attività di spaccio di sostanze stupefacenti attuata in Avezzano, area limitrofa alla stazione Ferroviaria dove tale fenomeno ha assunto negli ultimi anni una dimensione rilevante, che è stato anche oggetto di un particolare interesse mediatico a livello locale.