Avezzano. Alla base del business messo in atto dall’organizzazione criminale di matrice nordafricana, congegnata nei minimi particolari e smantellata dai carabinieri, c’era un fiorente mercato della droga alimentato da una grossa domanda da parte dei residenti marsicani. L’imponente introito veniva rinvestito per attività criminali e lo spaccio garantiva delle entrate certe e continue. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni e dalle indagini della distrettuale antimafia dell’Aquila e dei carabinieri di Avezzano, c’erano anche acquirenti che tornavano lo stesso giorno ad acquistare la droga più volte, anche tre in una giornata. Lo spaccio avveniva sia in mezzo al Fucino, sia nel centro abitato, in particolare a Luco, a Trasacco e a San Benedetto. Sedici le persone raggiunte da provvedimenti di custodia cautelare in carcere ( dei quali 9 ricercati in Marocco) emessi dal giudice per le indagini preliminari Romano Gargarella. In cella sono finiti Tarik El Ghazzani, (29), Imad Lahrach, (25), Mohammed Lehbel, (27), Morad Kharsas (35), Tarik Jabani (27), Sadia Jabani (59) e Abdelkarim Kharsas (21). Tutti avevano compiti e ruoli ben delineati e i clan, tre in tutto, si erano radicati sul territorio con base nei comuni di Trasacco, San Benedetto dei Marsi e Luco dei Marsi. La Lombardia e la Capitale i canali di approvvigionamento, professionisti, impiegati, ma anche adolescenti i fruitori della droga. Intorno all’organizzazione criminale ruotavano circa 75 persone.