Avezzano. Sono stati condannati nell’abito dell’operazione Casablanca per un traffico di droga dal Marocco, fino in Italia, passando per il porto di Genova fino a tutto il territorio marsicano dove la droga veniva spacciata grazie a una fitta rete di pusher. Sei componenti della banda sono stati condannati dal tribunale di Avezzano con rito abbreviato davanti al giudice Maria Proia a pene che vanno da sei a quattro anni, mentre quattro di loro sono stati assolti. Sette persone invece hanno scelto il rito ordinario. Sono stati condannati Tariq Bouman (27) 6 anni, Rachid Errahmany (31), 5 anni, Mohammed Benzad (47), 4 anni 2 mesi, Driss Motahir (26), 4 anni, Said El Mamouni (32) 4 anni, Boubker Errahmany (27) 4 anni, Sono stati assolti Said Habib (38), Armouci Moloud (35), Abdellah El Montassir (22) e Hammadi Azrouri (50). L’operazione Casablanca, così denominata perché coinvolgeva tutti cittadini di nazionalità marocchina, aveva portato i carabinieri a numerosi arresti. Tutto era scaturito da un’indagine avviata nel 2009 dopo il sequestro a Genova, nel mese di ottobre dello stesso anno, di 20 chili di hashish e il 15 marzo 2010 di altri 17. Alcuni dei marocchini arrestati erano, secondo l’accusa, destinatari della grossa partita di droga che sarebbe dovuta essere spacciata nella Marsica. Il blitz dei carabinieri aveva portato all’esecuzione di 17 ordini di custodia cautelare di cui dodici in carcere, tre ai domiciliari e due con obbligo di dimora. Erano stati smerciati diversi grammi di cocaina e tra i 100 e i 250 grammi di hashish. Nel corso del blitz più imponente, con l’impiego di oltre cento militari dell’Arma, erano stati sequestrati 215 grammi di cocaina. I controlli erano stati portati a termine nella zona del Fucino e in particolare ad Avezzano, Celano, Luco dei Marsi, San Benedetto dei Marsi, Trasacco, Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi. Le indagini erano state coordinate dal sostituto procuratore Stefano Gallo, al suo ultimo incarico nella Marsica prima del trasferimento alla Procura dell’Aquila. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Mauro Ceci, Luca e Pasquale Motta, Antonio Carlini e Carlo Polce.