Collelongo. La luce delle fiaccole ha illuminato le strade di Collelongo per la tradizione di Sant’Antonio Abate. Un evento che, come ogni anno, ha saputo unire passato e futuro, coinvolgendo l’intera comunità e attirando centinaia di visitatori da tutta la Marsica.
I primi bagliori della festa si sono accesi nel pomeriggio, quando le cottore – le grandi caldaie dove cuoce il granturco per i tradizionali cicerocchi – sono state accese in diverse abitazioni del paese. Questi grandi recipienti, decorati tutti intorno con arance, merletti e immagini di Sant’Antonio, hanno trasformato le case e le strade in luoghi di incontro.
Il momento più emozionante è stato senza dubbio l’inizio della processione, aperta subito dopo 21 da un gruppo di bambini che, con le fiaccole in mano, hanno illuminato i vicoli di Collelongo, dando un tocco di magia alla serata. Una scena che ha commosso tutti i presenti, simboleggiando il passaggio del testimone tra generazioni.
A seguire, il corteo ha visto la partecipazione del sindaco Rosanna Salucci e di numerosi rappresentanti istituzionali del territorio. La presenza del vescovo della diocesi dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro, ha aggiunto un profondo significato spirituale alla celebrazione. Insieme, istituzioni e cittadini hanno reso omaggio al santo patrono, in un clima di unità e partecipazione.
Il suono festoso delle fisarmoniche si è diffuso per le strade, accompagnato dall’aroma del vino caldo e dai canti tradizionali. La festa è proseguita fino a notte fonda, con le cottore come fulcro della convivialità e dell’ospitalità di Collelongo.