Luco dei Marsi. La scrittrice marsicana Maria Assunta Oddi omaggia la Pasqua con un altro dei suoi componimenti poetici. In un Sabato Santo travolto come un anno fa dalla pandemia, la fede nella resurrezione di Cristo invita l’umanità ad unirsi nella speranza per sconfiggere il virus. In occasione di questa festività, anche Papa Francesco è sceso nella piazza vaticana per inginocchiarsi ai piedi della croce e pregare per la fine delle sofferenze, appellandosi alla buona volontà dei fedeli e al vero amore cristiano. Di seguito il componimento della Oddi:
C’è tanto azzurro nella morte.
Il ceppo tagliato racchiuso tra cerchi
D’antiche stagioni abbraccia arcobaleni
Su girandole di sole tenero di viole.
C’è tanto azzurro nella morte
Che già alimenta colonne di formiche
Il tempo affaccendato che verrà.
Avrà labbra di lucido corallo
La corteccia rinverdita tra i fiori
Immemori di mille rivoli di linfa.
Ora l’antico legno senza radici all’aria
È volo molle di colomba sull’ala dell’aria
Che chiara alita sottovento il grande arco
Dell’orizzonte in fuga sui lembi delle nubi
A cullare vita nuova fin dove i rami
Cominciano ad ornarsi di nuove gemme
La poetessa – poi – ha parafrasato il suo scritto mediante efficaci riferimenti letterari italiani ed esteri:
“E’ nel cuore dell’uomo che risiede il principio e la fine di ogni cosa direbbe ancora Tolstoj. Anche in
questo momento in cui tutto ci appare fermo, opprimente e silenzioso, non bisogna mai perdere la fiducia
perché l’esistenza umana come quella della natura che rinverdisce puntualmente ad ogni primavera, ci
offre infinite possibilità di rincominciare, chissà, magari in una società costruita sulla pace sociale e sulla
bellezza come antitesi alle angosce. Nella freschezza chiara di questo giorno tenero di sole sarebbe
bello, come scrive in un suo ricordo Grazia Deledda, ritrovare nell’erba novella la purezza e l’innocenza
delle feste pasquali vissute nella spensieratezza dell’infanzia, tra tradizioni e gite fuori porta con gli affetti
più cari. Del resto ricordare etimologicamente significa riportare al cuore. Lo scrittore Alfredo Oriani nel
considerare che ad accrescere negli animi la letizia per la Resurrezione del Signore, concorre anche il
fatto che cade nella Più bella delle stagioni quando tutta la natura si rinnova e sulla morte apparente di
ieri afferma, come atto di amore, timida dapprima, poi intensa ed esuberante, vita di tutti gli esseri”.