Tagliacozzo. La salita arriva adesso. Se fino a ora la corsa per la riconferma del sindaco Vincenzo Giovagnorio era stata tutta in discesa, con una sola lista in competizione, adesso bisogna formare la squadra e le cose si complicano.
I posti in giunta sono quattro e la legge Del Rio prevede che nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico.
Saranno quindi due gli uomini in giunta e due donne. In questo secondo caso la scelta per Giovagnorio è più semplice.
Le donne. Una poltrona sarà occupata dall’assessore uscente Chiara Nanni, seconda tra le donne elette. L’altra componente della giunta dovrebbe essere Alessia Rubeo, la prima delle elette che ha ottenuto un risultato importante, il secondo in assoluto per numero di voti.
Resterebbero fuori le altre due candidate donne, Anna Mastroddi e Alessandra Ricci.
Gli uomini. Per quanto riguarda le quote riservate agli uomini, una casella sarà occupata da Roberto Giovagnorio, primo tra gli eletti, che dovrebbe rivestire anche la carica di vicesindaco.
Per l’ultimo posto in giunta sono in lizza l’assessore uscente Giuseppe Mastroddi, che può rivendicare il fatto di essere sia il terzo in assoluto tra gli eletti, sia componente della squadra dei fedelissimi del sindaco, sia un ex assessore, quindi con esperienza.
Ma la questione si fa complessa poiché a rivendicare un posto nell’esecutivo c’è anche l’ex assessore e consigliere di opposizione uscente, Angelo Poggiogalle che, oltre al risultato personale (sesto tra gli eletti e terzo tra gli uomini) rivendica il risultato del suo gruppo (il Paese che vorrei, guidato dall’ex sindaco, non ricandidato, Maurizio Di Marco Testa) che ha ottenuto 579. Il suo gruppo rivendita inoltre di essere stato il protagonista della svolta decisiva che ha dato il colpo di grazia alla compagine avversaria, la quale non è riuscita più a formare una lista.
Il sindaco Giovagnorio dovrà sbrogliare la matassa e ha già avviato le consultazioni con tutti o consiglieri eletti. Cercherà una soluzione diplomatica, ma dovrà necessariamente scontentare qualcuno visto che i margini di manovra, con 4 posti in giunta, sono molto limitati.
La via d’uscita potrebbe arrivare facendo una variazione sulla presidenza del Consiglio, incarico che dovrebbe andare alla quinta degli eletti e terza tra le donne, Anna Mastroddi, in quota Pd.
Ma viste le difficoltà nella composizione della giunta, il sindaco potrebbe assegnare questo incarico istituzionale a uno degli uomini.
Maggioranza bulgara. Il sindaco può vantare una maggioranza bulgara, non avendo l’opposizione. Quindi se qualcuno restasse scontento poiché fuori dall’esecutivo, lo scenario non dovrebbe portare a salti della quaglia che, oltretutto, varrebbero ben poco senza una minoranza. Ciò non impedirà al primo cittadino di fare una scelta equilibrata cercando di rispettare, pur non essendo obbligato, un tutte le parti in gioco. Ma una scelta andrà fatta, e dovrà arrivare entro la prossima settimana, come da norma.
A Civitella il sindaco Pierluigi Oddi è al lavoro per costruire la giunta ed entro il 23 convocherà il primo consiglio comunale. Anche in questo caso la giunta sarà composta, come impone la normativa, da due uomini e due donne, di cui una sarà esterna. La delega di vicesindaco andrà invece a Giuseppe Vernile, già assessore nella precedente amministrazione, che avrà anche la delega alla frazione di Meta e alla viabilità sulla strada provinciale 87. Gli altri tre nomi, compreso quello di una donna esterna, saranno resi noti nelle prossime ore in vista del primo consiglio comunale.