Avezzano. Per anni l’aveva torturata e violentata in casa, davanti ai bambini, sequestrandola in camera da letto. Ora un egiziano di 25 anni è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona con sevizie, maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate nei confronti della moglie, marocchina di anni 39. La donna, che si occupa, insieme al marito, di commercio di frutta e verdura, ha pure due bambini, maschi, di 3 e 5 anni. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice del tribunale di Avezzano, Maria Proia, nei confronti dello straniero, residente da anni ad Avezzano su richiesta del pubblico ministero Vincenzo Barbieri. Il provvedimento è stato eseguito ieri mattina dagli agenti della squadra anticrimine, coordinati dal sostituto commissario Gaetano Del Treste. Gli episodi di violenza sarebbero cominciati nel 2010, subito dopo il matrimonio e si sarebbero poi ripetuti negli anni, con comportamento violento sempre sfocianto in percosse e maltrattamenti. Le liti, secondo la ricostruzione della polizia, avvenivano anche per motivi banali o da semplici divergenze di opinione che la donna cercava di esprimere. Negli ultimi tempi l’escalation di follia del marito aveva superato ogni limite arrivando a malmenare e frustare con un filo elettrico la moglie. La donna sarebbe stata anche legata e immobilizzata con uno spago per poi essere segregata per circa tre ore in camera da letto. Nei sui confronti sarebbero state fatte anche delle torture con la con la corrente elettrica, utilizzando un filo elettrico collegato ad una presa di corrente, incurante delle urla della donna e del fatto che i figli bussassero alla porta della camera da letto terrorizzati a causa delle grida di dolore della madre. Già in precedenza, comunque lo straniero aveva tenuto la coniuge segregata in casa impedendole di avere contatti con chiunque, abusando sessualmente di lei e costringendola a fare sesso contro la sua volontà. Pochi mesi fa la donna, a causa delle botte, avrebbe perso un bambino alla decima settimane. In passato non aveva mai denunciato l’accaduto né aveva mai richiesto l’intervento delle forze dell’ordine con l’obiettivo di mantenere unita la famiglia anche se tra mille difficoltà e sofferenze. Ad aprile la vittima si è finalmente convinta a recarsi al pronto soccorso dove gli sono stati riscontrati ematomi e bruciature. Sono stati sequestrati dalla Squadra di polizia giudiziaria i fili elettrici e gli spaghi di nylon utilizzati per legare la donna. La donna è stata trasferita in una struttura protetta, gestita dal personale del Centro antiviolenza della Croce Rossa di Avezzano.