Avezzano. Stamattina, tra i sorrisi compiaciuti dei cittadini di Avezzano e gli apprezzamenti dei componenti della neonata associazione di Piazza Cavour, ciò che è rimasto del bronzo splendente della Statua di Vito Taccone è stato riportato alla luce del sole, riemerso dal luogo dove era: il seminterrato del Palazzo municipale, dopo più di otto anni di attesa.
I vari elementi sopravvissuti alla triste e inqualificabile vicenda del 2014 sono stati presi in carico, per l’operazione di restauro, dall’artista Bruno Morelli e dalla restauratrice Eleonora Morelli. Parallelamente all’organizzazione delle tappe abruzzesi del Giro d’Italia 2023, infatti, è partita ad Avezzano un altro tipo di corsa, quella che porterà all’inaugurazione, il prossimo 6 maggio, del rinnovato monumento dedicato al Camoscio d’Abruzzo. Al futuro taglio del nastro è stato invitato a partecipare anche il senatore Guido Quintino Liris, arrivato stamani proprio ad Avezzano per sancire il simbolico recupero delle parti danneggiate della statua.
A ricevere il senatore e i componenti dell’associazione di Piazza Cavour, tra cui Nazzareno Di Matteo e il figlio di Taccone, Cristiano, c’erano il sindaco della città, Giovanni Di Pangrazio, e i consiglieri comunali Antonietta Dominici, Lucio Mercogliano e Nello Simonelli, presidente della Commissione Sport. “Un grazie sentito al senatore e amico Guido Liris per ciò che ha già fatto, quando rivestiva l’incarico di assessore regionale, per far tornare in vita questo monumento.
Anche con il suo prezioso contributo e sostegno, tutti assieme adesso ci impegneremo e ci adopereremo per portare finalmente ad Avezzano una tappa del Giro d’Italia, già per il prossimo anno. Questa città merita, per la sua storia e per il suo attivismo nello sport, di coronare anche questo sogno sportivo e di veder correre, tra le sue strade, ciclisti blasonati di fama internazionale”. La statua dedicata alla memoria di Vito Taccone, che con le sue gesta sportive fece sognare tutto il popolo della Marsica, venne realizzata proprio durante il primo mandato del sindaco Di Pangrazio e venne istallata sul valico del Monte Salviano: stava di vedetta, come un custode, per ciclisti, sportivi e corridori.
Il Comune intanto è intervenuto anche con fondi propri per accelerare il passo di quello che sarà un simbolo ritrovato per l’intera città. Ieri sera, la Giunta ha approvato lo stanziamento della somma – in parte da casse regionali e in parte da casse comunali – utile al recupero e alla riqualificazione della Statua dedicata a Taccone. Il monumento intitolato al campione di ciclismo nostrano ha “i giorni contati”, nel senso che gli intendimenti dell’Amministrazione comunale sono chiari e sono stati condivisi con l’associazione di Piazza Cavour: il 6 maggio dovrà essere terminato il restauro del monumento, che verrà collocato al centro di Piazza Cavour, così come deciso dal sindaco Di Pangrazio, dopo varie riflessioni con il Comitato omonimo stesso. La delibera approvata ieri è stata presentata dagli assessori al Patrimonio, Roberto Verdecchia e allo Sport, Pierluigi Di Stefano.
“La nuova istallazione porterà con sé – ha affermato l’assessore Verdecchia – anche una riqualificazione completa di quell’area: sappiamo che, storicamente, Piazza Cavour è la culla per antonomasia del culto più affettuoso nutrito verso il Campione, essendo vissuto, Vito Taccone, proprio in quel quartiere. Oltre alla Statua, riconsegneremo ai residenti di quella parte di città anche un maggior decoro urbano”.
“Abbiamo mantenuto l’impegno con i cittadini e con il tessuto sportivo di Avezzano e della Marsica. – ha sottolineato l’assessore Di Stefano – Nell’attesa del restauro della Statua, inoltre, ci prepariamo ad avviare già le procedure per la realizzazione del nuovo basamento su cui verrà istallata l’opera riqualificata. Stiamo studiando tutto assieme agli esecutori: dal materiale da utilizzare fino all’illuminazione che metterà in luce più di prima, nel vero senso dell’espressione, il volto rinnovato del Camoscio d’Abruzzo”. Dopo quasi 9 anni di tempo, la statua tornerà al suo antico splendore, in un luogo diverso e con qualche elemento di novità in più.