Ovindoli. L’Ovindoli Mountain Festival numero 3 Winter Edition ha solo cambiato data dopo gli eventi legati al maltempo. L’appuntamento con la montagna abruzzese è fissato per venerdì 10 febbraio e continuerà sino al 12. La scoperta delle lezioni dell’inverno, per i più piccoli, inizierà venerdì mattina, con ‘Una giornata di scuola in montagna’. Le scuole (primarie e medie) dell’Altopiano delle Rocche potranno godere, infatti, per la prima volta, di banchi di neve e di libri d’emozione, con le immancabili ciaspole ai piedi, grazie alle Guide Alpine d’Abruzzo. L’esplorazione di un ambiente montano in quota, nella sua stagione più fredda, dalla costruzione di un Igloo alla natura invernale conosciuta da vicino, saranno attività messe in piedi da AmbeCò, in collaborazione con l’Associazione Abruzzomountainswild e con la Scuola Abruzzomountainsguide.
Infine, alle ore 18 in punto di venerdì 10, al PalaMagnola, una nutrita rappresentanza di esperti del settore e di voci politiche regionali prenderanno parte alla tavola rotonda. L’incontro, dal titolo di ‘Vivere la montagna in sicurezza’ vedrà in prima linea il vice presidente della Giunta Giovanni Lolli, il sindaco di Ovindoli, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, il presidente dell’Aineva Igor Chiambretti, il direttore dell’Esercizio Stazione di Sci Ovindoli Magnola e Campo Felice Pignatelli, il presidente della Dmc Abruzzo Massiliano Bartolotti, l’amministratore di Campo Felice Spa Lallini, il presidente del Collegio delle Guide Alpine d’Abruzzo Agostino Cittadini, il prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi e l’ingegnere Liberatore.
«Famiglia, amici a quattro zampe e nuove generazioni: noi di ‘Eventi Montani’ – spiegano gli organizzatori e membri dell’Associazione locale – abbiamo sempre connotato l’Ovindoli Mountain Festival di un’aurea particolare, che fosse in grado di attrarre quante più persone possibili, per far comprendere anche altrove che località turistiche dell’Appennino come Ovindoli aiutano a far riscoprire quell’armonia silenziosa fra uomo e natura, oramai archiviata dalla velocità della vita quotidiana moderna». Roberto Tibaldi