Tagliacozzo. Le note dell’opera animeranno nuovamente il palcoscenico del Teatro Talia di Tagliacozzo, ma questa volta in un’occasione davvero unica: lunedì e martedì, si svolgerà il primo concorso nazionale per strumenti ad ottone della cittadina, denominato Tagliacozzo in Brass. Le tende si apriranno dinanzi all’esibizione di musicisti provenienti da differenti zone d’Italia e sarà possibile ascoltare le melodie di cinque diversi strumenti musicali: tromba, trombone, corno, tuba ed euphonium. Uno ad uno, gli artisti si esibiranno sul palco con un brano d’opera e saranno valutati da una giuria di cinque professionisti, ciascuno esperto per ogni singolo strumento. In collaborazione con il comune e con l’associazione proloco, l’evento è organizzato e presentato da Stefano Tomasi, primo trombone nella “Cairo opera House”, in Egitto “L’idea è nata per rendere onore al territorio abruzzese, in particolar modo quello marsicano che ha una tradizione bandistica centenaria”, afferma il giovane, “siamo riusciti a raccogliere moltissimi iscritti provenienti dalla Sicilia sino al Friuli Venezia Giulia, tuttavia mi risulta strano che a far da bandiera al nostro territorio, che vanta un grande numero di ottonisti, si sia presentato con coraggio solo un ragazzo compaesano”, continua, “Abbiamo avuto la fortuna di aver ereditato un patrimonio musicale immenso dal nostro Paese, dove è nata l’Opera, eppure negli ultimi periodi sembra che lo si stia trascurando. In Egitto, invece, sin dai primi del Novecento, l’opera cresce e matura sempre di più; soprattutto nel teatro dove ho l’onore di esibirmi, la Cairo Opera House, non esiste la replica di un’Opera che non registri un sold-out di spettatori”. Conclude il primo trombone del teatro egizio, “per il nostro territorio, mi auguro che in futuro queste radici musicali non vadano del tutto perse e si continuino a coltivare”. L’era del velocissimo “taaac” del consumismo sembra aver inaridito la fertilità di quel terreno culturale (nella fattispecie musicale) italiano che per secoli ha disegnato l’orgoglio della nostra bandiera. Ci si augura quindi che eventi come questo possano manifestarsi anche in futuro, specie nel territorio, al fine di qualificare il patrimonio culturale e, perché no, delinearne un’evoluzione. Raffaele Castiglione Morelli