Carsoli. Il 2024 è un anno speciale per l’edizione delle Grotte nel Vino a Pietrasecca, borgo a metà strada tra Tagliacozzo e Carsoli in provincia dell’Aquila, sede del classico evento di degustazione di vini abruzzesi ed abbinamenti gastronomici tradizionali itineranti lungo le stradine dell’antico borgo, a cura della Pro Loco locale e dei suoi entusiasti collaboratori.
Infatti Pietrasecca, luogo di insediamenti Equi già in epoca preromana, quest’anno festeggia i 950 anni della sua esistenza “documentale”, cioè dalla presenza del toponimo “Petrasicca” (Petram siccam) in un documento del Regesto dell’Abbazia di di Farfa, che ne riceve in donazione i territori nel 1074. Appuntamento il 13 agosto a partire dal tramonto.
“Anche quest’anno”, ci ha raccontato Antonio Battisti, membro fisso della giuria tecnica di Gironi Divini e “consulente” d’eccezione della Pro Loco del paese per l’aspetto enologico delle Grotte del Vino, “l’obiettivo principale è far conoscere e valorizzare i vini di qualità della Regione Abruzzo, con una panoramica di diverse espressioni in termini di vitigni, terroirs e stili di vinificazione. Quest’anno per la selezione di vini abbiamo privilegiato ancor più l’idea di coniugare la qualità in vigna, e l’irrinunciabile qualità in cantina, con i sistemi di allevamento della vite secondo i dettami dell’agricoltura biologici, ogni volta che è stato possibile”.
Infatti, i vini biologici di vari produttori in questa edizione delle Grotte del Vino 2024 sono dominanti, e prodotti secondo tecniche in vigna ed in cantina decisamente “amiche dell’ambiente e della biodiversità” (“environment and biodiversity friend”).
L’evento propone anche quest’anno un’antologia delle migliori realtà vinicole abruzzesi: più di 30 vini diversi di 10 produttori abruzzesi, scelti tra vini fermi, spumanti, frizzanti, passiti. Vini prodotti a partire da vitigni autoctoni noti (Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina) ad altri meno noti (es. Montonico, in una versione Spumante Metodo Classico che sorprenderà), e vitigni nativi di altre aree vinicole europee, che meglio si sono adattati ai vari terroir nelle diverse province abruzzesi (Traminer Aromatico, Riesling Renano, Pinot Nero, Pinot Grigio, quest’ultimo in una versione passita). Realtà ormai consolidate che a buon diritto rivendicano un’identità territoriale abruzzese.
E, cosa di massima importanza, la qualità media dei vini di questa edizione è, se possibile, ancora più elevata dei vini dello scorso anno, con varie gemme enologiche (es. vari Montepulciano agili, succosi e profumati con affinamento in acciaio o cemento, vari Montepulciano Riserva – vero vanto regionale- e tra i migliori Cerasuolo, Trebbiano e Pecorino, Passerina, tutti di grande stoffa e spessore, ma anche di grande piacevolezza).
In questa antologia non mancano vini con vinificazione c.d. “ancestrale” (sia fermi che frizzanti), senza che le attuali tendenze (e talvolta le “mode”) del mercato abbiano a penalizzare gli standard di qualità sensoriali che si rispettino, e la presenza di vini senza aggiunta di solfiti durante il processo di vinificazione (“no sulphite”). Infine, tra i vini dolci proposti quest’anno, anche alcuni prodotti da uve appassite in pianta con la tecnica del “taglio reciso” (tecnica con cui si interrompe il flusso linfatico del tralcio che porta i grappoli maturi), ed un prodotto della tradizione abruzzese come il Vino cotto da uve Montepulciano.
Sarà un ulteriore motivo di sperimentazione e divertimento, l’abbinabilità della proposta enologica con le numerose postazioni che servono piatti della tradizione (primi, secondi, alcuni in versione “street food”, pasticceria), tra i quali non poteva mancare la “Pecora agliu Cutturu”, grazie ad un interprete d’eccezione, il ristorante di zona L’Angolo d’Abruzzo. I punti cibo affiancheranno infatti le 11 postazioni dei sommelier dell’Assomarso (Associazione Marsicana Sommelier) distribuite lungo le vie del borgo e pronti a informare, consigliare e contribuire al bere consapevole di quest’evento”.