Collelongo. Torna anche quest’anno a Collelongo dal 24 al 27 luglio il Festival delle culture popolari, quinta edizione. Il programma.
Laboratori: storia orale (Alessandro Portelli), musica d’insieme (Mario Salvi), canti contro le guerre (Susanna Buffa), danze dal mondo (Claudio Tosi), canti per bambini/e (Sara Modigliani), Mani in pasta (Resistenza Agricola Marsicana).
Tavole rotonde: Restare Paese, giovedì 24, in cui presenteremo un lavoro sulle fisarmoniche di Sant’Antonio a Collelongo (Giovanni Lombardi, Radici edizioni) e un dialogo sull’Italia interna con Lucrezia Lo Bianco e Francesca Camilla D’Amico.
Resistenze Agricole, venerdì 25, in cui racconteremo le storie e le lotte dei contadini del Fucino di ieri e di oggi, e ascolteremo le testimonianze dai territori (la cooperativa agricola Co.rag.gio, a Roma, la cooperazione in Mali, le buone pratiche di agricoltura e il suo rapporto col paesaggio)
Resistenza 80, sabato 26: per ricordare assieme la Resistenza (nella Marsica, in Abruzzo, in Europa) e riflettere sulla sua memoria e su cosa significhi oggi, nel presente, resistere.
Domenica 27 staremo assieme al Lavandeto di Collelongo, per presentare l’ultimo lavoro editoriale e discografico del Circolo (Noi de borgata. Le canzoni di Armandino Liberti).
Passiamo agli spettacoli: ci sono concerti e spettacoli al tramonto, con Francesca Camilla D’Amico, Federico Sirianni e Giovani Straniero, Giulia Sucapane.
Ci sono spettacoli serali: si inizia il 24 con Mystery train. Un viaggio nell’immaginario americano (con Alessando Portelli, Matteo Portelli, Gabriele Amalfitano, Giulia Barra).
Il 25 dedichiamo la serata alla Palestina, con Moni Ovadia e le musiche di Valerio Mileto: Pensa agli altri. Poesie dalla Palestina.
Il 26 alle storie della Resistenza abruzzese, con Marcello Sacerdote, Quando il grano maturò. Storie di gente r-esistente.
Il 27, al lavandeto, il concerto di Traindeville (Ludovica Valori, Paolo Camerini, Fabio Gammone).
Anche quest’anno i concerti serali saranno preceduti dalle proiezioni fotografiche di Giulio Casciere, e ci saranno cene organizzate dai gruppi attivi in paese (l’Associazione Sant’Antonio Abate – La Cuttora, il Comitato Feste patronali – classi 1975-‘85-‘95, la Pro Loco di Collelongo, gli Agricoltori Alternativi).
In chiusura del festival, la sera di domenica 27 in piazza ci sarà la restituzione dei laboratori, e chiuderemo la serata con il ballo della “Pupazza disarmata contro tutte le guerre”.
“Perché viviamo tempi oscuri, e abbiamo bisogno di stare assieme, condividere, parlare, raccontarci, cantare. E ballare, insieme, lasciando tacere i rumori delle guerre. Comunità provvisoria, che resiste. Che non tace. Che non arretra. Per fare questo festival investito tutto il nostro impegno ed entusiasmo, l’abbiamo fatto ricco, pensante e gratuito. Raggiungeteci con il vostro desiderio di partecipazione. E, per chi può, anche con un piccolo sostegno”.