Roma. Alessandro Torlonia, l’uomo che prosciugò il nostro lago Fucino, nel 1840 sposò Teresa Colonna da cui ebbe due figlie femmine, Anna Maria e Giacinta; quest’ultima morì molto giovane a soli 19 anni. Senza eredi maschi sembrava quindi che la nobile dinastia romana fosse arrivata al capolinea. Il Principe, per garantire la continuità e risolvere un problema che per lui e la moglie era diventato un vero e proprio tormento, elaborò un ingegnoso stratagemma. Promise la sua primogenita in sposa a Giulio Borghese, purché questi assumesse il cognome Torlonia, a cui era legato anche il titolo principesco. Per essere ancora più convincente nella proposta dovette compiere un ulteriore atto di rinunzia in favore del genero, ovvero di quasi tutti i suoi titoli nobiliari. Questo gli costò parecchio perché ovviamente scatenò il dissenso degli altri rami della famiglia, ma Torlonia andò comunque avanti per la sua strada. Cambiare cognome nel 1872 non era certo un’operazione alla portata di tutti; sembra infatti che per rendere possibile questo a dir poco insolito iter burocratico, Torlonia abbia dovuto mettere in mezzo nientemeno che l’allora Pontefice Pio IX, con cui il Principe aveva rapporti particolarmente stretti. Più di qualcuno sostiene persino che questo astuto stratagemma fosse stato suggerito al Principe proprio dal Pontefice. Torlonia non solo riuscì nell’impresa apparentemente impossibile di garantire la successione dinastica senza aver avuto figli maschi, ma soprattutto lo fece pochi mesi prima che la moglie, da lungo tempo malata, si aggravasse e morisse. Entrambi i coniugi spirarono nel giro di pochi anni, ma con la certezza e la serenità di aver garantito la sopravvivenza del cognome e quindi della dinastia. @francescoproia (Autore del romanzo “Il Principe del Lago”)