Civitella Roveto. “Non sono contento per la bocciatura delle “Antiche Rue” da parte della Regione. “Non presenta le caratteristiche di grande evento”: così si legge nella determinazione n. DPH003/299 della Regione Abruzzo con cui è stata respinta la richiesta di finanziamento avanzata da Civitella Roveto”. Questo il commento dell’ex sindaco Rafaellino Tolli in merito all’esclusione dell’evento delle Antiche rue dagli appuntamenti finanziati dalla Regione.
“Negli anni passati, eravamo riusciti ad imporre la nostra manifestazione fra le più belle e prestigiose d’Abruzzo, ottenendo così costanti (e graditi) finanziamenti da Regione e Provincia”, ha continuato, “ora, questa bocciatura è un colpo alla reputazione che avevamo faticosamente costruito con anni e anni di lavoro, di impegno e di valorizzazione.
Per questo, non sono affatto contento: sono solo preoccupato per la pochezza di chi se ne sta occupando ora, ossia gli attuali “sedicenti” amministratori. Al primo loro impegno importante, hanno ottenuto questo “bel” risultato. Non servono festicciole varie e chiacchiere a ruota libera e non serve nemmeno millantare amicizie altolocate, se poi i risultati sono questi. Serve invece una seria programmazione, un lavoro costante e profondo per ottenere i risultati sperati. Tutte cose che, probabilmente, essi ignorano. E allora: non le rue sono state bocciate, ma coloro che le amministrano.
Tuttavia è ovvio che, come cittadino della Marsica, mi sono rattristato anche per le altre bocciature, in primis la Settimana Marsicana di Avezzano, il Festival di Mezza Estate di Tagliacozzo, e l’Ovindoli Mountain Festival. Questo mi ha portato a una riflessione su ciò che di negativo sta avvenendo, negli ultimi tempi, nel nostro territorio. Lo smantellamento dell’ospedale, il Tribunale in pericolo, l’Arsa quasi alla fine, la chiusura degli uffici postali, le fabbriche che chiudono, la crisi del Crab, i Vigili del Fuoco e l’agenzia delle entrate gravemente depotenziati, l’esclusione dagli aiuti dell’Europa (107.3c), la superstrada degradata e fatiscente, e via dicendo. E’ un costante processo di impoverimento e di spoliazioni, avvenuto nella colpevole inerzia della politica locale.
D’altra parte, tutto ciò non è che un riflesso di ciò cui è ridotta la politica nazionale: le beghe e le zuffe continue, i proclami, il privilegio di casta, il parassitismo. La corruzione è diffusa a tutti i livelli, e corrode il costume. Ciononostante, vedo che la politica non ha ancora capito la lezione, ed i segnali che negli ultimi anni i cittadini hanno mandato, ogniqualvolta sono stati chiamati al voto: la gente vuole che si affrontino i problemi veri, l’economia, la disoccupazione, la sicurezza, la scuola, la sanità. Della legge elettorale, di Trump, e di altre menate del genere, non glie ne importa niente. C’è stato il temporale, i politici sperano che passi presto. Non è così: arriverà l’uragano, e spazzerà via tutto. Non si illudano”.
Federico Falcone