Avezzano. Il caso della toga rubata durante il processo a un avvocato e denunciato al giudice durante l’udienza ha provocato la reazione di alcuni legali del foro di Avezzano che hanno difeso la categoria nella Marsica. Dopo il ritrovamento della toga il giorno dopo, all’interno dell’aula 5, qualcuno ha anche provato a sostenere la tesi che si fosse trattato di una distrazione del legale molisano, Luigi Morgillo, del foro di Isernia, arrivato in trasferta per un processo e rimasto senza la sua toga. Una tesi, però, che non regge. “La toga”, racconta l’avvocato, “si trovava al lato sinistro del pm, dove si pone la parte civile costituita. Io non mi sono mosso e ci sono sia gli avvocati del Foro di Avezzano che mi conoscono oltre al mio cliente e al consulente tecnico di parte”. Quindi non si capisce come mai la toga sia stata trovata da tutt’altra parte. “Non devo fare ammenda di niente”, replica a quegli avvocati marsicani che hanno provato a sostenere una tesi diversa, “posso solo chiedere scusa, anche non dovendole, a chi del foro di Avezzano ha potuto ritenersi offeso. Certo è, però, che la toga è stata prelevata, non dimenticata in altra aula di udienza, non avendo io, che sono un avvocato di fuori, alcun interesse ad andare in giro per le aule o in altra aula di giustizia. Ed ancora”, conclude il legale, “posso confermare che ancora non sto tra chi sta perdendo i lumi della ragione”. Un’ipotesi possibile è che il ladro, o chiunque abbia potuto prendere la toga per errore, si sia ravveduto e sia tornato sui suoi passi, lasciando la toga in un’aula vuota, dove nessuno potesse vederlo mentre la riconsegnava.