Avezzano. La ex Micron non fa più notizia: è un dato di fatto! I mezzi d’informazione si limitano solo a qualche “riga” una-tantum, la società civile pensa che i problemi occupazionali siano stati risolti con l’avvento di LFoundry, mentre le cose stanno in maniera diversa. Tanto per iniziare, la scorsa settimana è stato ufficializzato che, Aptina, il monocliente della ex Micron e quasi totale cliente della LFoundry, è stata acquisita dalla ON-SEMICONDUCTOR (uno spin-off della Motorola), per la cifra di 400 milioni di dollari! Aptina, creatura della Micron, aveva però assunto degli impegni ministeriali nel 2013, all’atto del regalo dello stabilimento di Avezzano, alla pseudo cordata italo-tedesca, relativamente al mantenimento delle commesse dei sensori d’immagine, almeno per quattro anni (anche se in forma decrescente). ON-SEMICONDUCTOR, fin dalla sua fondazione (1999), ha perseguito una strategia di crescita delle quote di mercato e del relativo fatturato, tramite l’acquisizione ed incorporazione di aziende concorrenti. Questa scelta strategica ha fatto si che, nel tempo, ON-SEMICONDUCTOR aumentasse la propria capacità produttiva, tant’è che oggi possiede otto wafer-fab, di cui due in Europa (Belgio e Repubblica Ceca) e otto di Assembly & Test. Due mesi fa (ad aprile), inoltre, ON-SEMICONDUCTOR ha acquisito l’azienda produttrice di sensori di immagine concorrente di APTINA, la TRUESENSE, spin-off della gloriosa KODAK. Con gli occhi di oggi, a chiunque pare chiaro che, a livello strategico, il top management della MICRON e di APTINA (tanto erano gli stessi “padroni” !!!), avessero ben pianificato le cose e, per questo motivo, avevano “programmato” un elevato livello d’inventario, proprio per non avere interruzioni nella fornitura dei sensori d’immagine ai clienti finali, durante la futura fase di transizione produttiva da Avezzano verso gli stabilimenti di ON-SEMICONDUCTOR. I livelli produttivi nello stabilimento di Avezzano, infatti, durante i primi 5 mesi dell’anno, sono andati via-via crescendo, fino ad arrivare alle circa 9000 fette/settimanali, facendo quasi tornare alla memoria gli “antichi record”. Con questi livelli produttivi, per i lavoratori tenuti al minimo del C.d.S. si poteva aprire qualche spiraglio ma, niente da fare !!! Ancora discriminati. Come se non fosse bastata la discriminazione di tanti anni di C.I.G. ! Evidentemente no, perché si sta praticando una sfida, quasi a dimostrare che si possono lavorare 9000 fette/settimana con 1/3 di dipendenti in meno e su questo paragrafo è ripartita la lotta fratricida fra i dipendenti, modello: morte tua vita mia. Anche con i soldi dello Stato si continua ad “offendere” la dignità della gente e ad impoverirne portafogli e famiglie: è una vergogna. La notizia della LFoundry, relativa all’accordo commerciale con Citizen (10 giorni fa), ha fatto si che in molti pensassero che l’uscita di scena di Aptina possa essere compensata da Citizen, nemmeno per sogno: a regime, più o meno fra un anno e mezzo, Citizen potrebbe chiedere 1000 fette a settimana se tutte le condizioni, dagli investimenti alla qualità, andranno per il verso giusto. A tutto ciò, si aggiunga la necessità, senza soluzione di continuità, di un continuo aiuto di Stato: la situazione è davvero precaria. Dovremmo prendercela con la Micron per aver “abbandonato il tetto coniugale”, dopo 15 anni di “facile bivacco”; dovremmo prendercela seriamente con chi ha gestito questa fabbrica sempre “on the border”, fra la promessa degli investimenti e il ricatto della chiusura. Dovremmo prendercela, senza istigazione alla violenza, con chi, a partire dall’estate 2012 ha tenuto “oscura l’altra parte della luna”, con chi,ha cambiato idea rispetto ai finanziamenti dello STATO, con chi, sapendo cosa bollisse nella pentola Micron-Aptina, ha preferito tacere. Se Aptina, ovvero, ON-Semiconductor non dovesse confermare gli impegni (mai visto una riga scritta) ministeriali del 2013, alla fine di agosto 2015, cioè alla scadenza dei primi due anni di C.d.S., l’altra parte della luna, quella oscura, illuminerà il cielo di Avezzano, di una “luce” che farà tornare in mente l’8 agosto 1945. Questo è quanto. Antonello Tangredi Segretario Fim-Cisl