Avezzano. Continuano le indagini che hanno portato la polizia e la finanza al maxi sequestro di beni per oltre 1,2 milioni alla famiglia Di Silvio di Avezzano che è risultata proprietaria di appartamenti, macchine, due lussuose ville e diversi conti correnti, pur essendo senza reddito. L’intero patrimonio è stato sequestrato alla famiglia avezzanese di etnia rom grazie a una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal tribunale dell’Aquila su proposta del questore Alfonso Terribile. Dalle indagini sarebbe emerso che quanto posseduto dalla famiglia sia frutto di attività illecite. Il gruppo famigliare è composto da sette persone, con a capo Ferdinando Di Silvio, 61 anni.
Secondo il difensore, Pasquale Milo, la memoria difensiva che sarà presentata nei prossimi giorni “minerà il fondamento della misura adottata, giustificando puntualmente la
legittima provenienza delle somme di danaro utilizzate per l’acquisto dei beni mobili e immobili oggetto della misura di prevenzione patrimoniale”. Sulle voci di un coinvolgimento dei Casamonica di Roma, il legale ha precisato che i propri assistiti “non hanno alcun collegamento con la famiglia in questione”.
Insieme al capofamiglia Di Silvio, detto Pantera, con numerosi precedenti penali, c’è la moglie Filippa Morelli, anche lei più volte finita nei guai per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ci sono poi i tre figli e due loro compagne. Tutti i membri della famiglia Di Silvio non risultano svolgere attualmente alcuna attività lavorativa. Dopo gli accertamenti voluti dal questore, il Tribunale presieduto dal giudice Giuseppe Grieco ha ritenuto alcuni componenti la famiglia socialmente pericolosi, solitamente dediti a traffici delittuosi e con un tenore di vita tale da far ritenere che vivevano abitualmente con i proventi di attività illecite. La famiglia Di Silvio, temendo provvedimenti di sequestro già applicati a loro parenti, avrebbero tentato di nascondere il patrimonio costituendo un fondo patrimoniale e utilizzando auto a noleggio o intestate ad altri anziché acquistarle.
Tra i numerosi immobili e beni di ogni genere sequestrati ci sono anche due ville di Avezzano. In particolare si tratta di due edifici situati nella zona di San Pelino. Una villetta si trova vicino al cavalcavia, mentre l’altra in una traversa di via Europa. All’interno c’erano beni di ogni genere e tante stanze lussuose con arredamenti esasperati e costosi. C’erano piscine, solarium, stanze in stile Luigi XVI, numerosi bagni con idromassaggi e grandi giardini. È la prima volta che nel territorio della provincia dell’Aquila viene eseguita una misura patrimoniale su proposta del questore e al riguardo proprio quest’ultimo ha deciso di costituire un anno fa la sezione misure patrimoniali in seno alla divisione anticrimine della questura.