Luco dei Marsi. E’ arrivato il terzo giorno della spedizione delle nostre avventuriere Nunzia e Lucia. Le ragazze sono arrivate nelle Marche e oggi si preparano a raggiungere l’Abruzzo. “Thomas Casadei, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna, ci aveva detto della grande tradizione ciclistica dei romagnoli. Ma a quanto vediamo anche nelle Marche non si scherza. Fin dal primo mattino incrociamo e ci sorpassano corridori singoli e a gruppi”, hanno raccontato Nunzia e Lucia, “quando a Falconara Marittima un ciclista vedendoci suona il campanello pensiamo che sia per solidarietà. Invece attraversa la strada e ci chiede se siamo Lucia e Nunzia, e ci dice che è venuto a scortarci per un tratto. Franco è di Ancona, di un gruppo Fiab, e ci accompagna per questo tratto orribile di Adriatica che entrando nel capoluogo diventa una superstrada a 4 corsie con corsie di accelerazione per le immissioni e le uscite per il porto e le varie zone industriali, dove camion e auto corrono senza troppi complimenti. Attraversiamo tutta la città, e Franco ci lascia al monumento ai caduti del 15 – 18, non perché vi sia molto legato ma perché è un bellissimo posto con una vista a picco sul mare con una pineta intorno, e soprattutto è l’imbocco alla strada panoramica del Conero. Quando ripartiamo dopo la pausa pranzo il sole picchia, e una volta raggiunta la cima della salita si spalanca alla nostra vista un tripudio di colori primaverili. Soffia anche un vento che sa già di Salento, e se ne giovano due parapendii che galleggiano contro il cielo blu, salendo e scendendo mentre noi saliamo e scendiamo godendo di questo panorama montuoso da una parte e marino dall’altra. Pare strano poco dopo sedersi in riva al mare di Numana a oziare al sole e prendere un caffè, dopo il dinamismo della scalata e della volata in discesa, eppure così è il viaggio in bici, è pieno di momenti diversi e complementari. Alla sera passeggiando con un amico a Porto Sant’Elpidio gli chiediamo aggiornamenti sulla sua vita. Questa zona così industriosa patisce la crisi economica come il resto d’Italia, tanti non lavorano più o pochissimo. E poi la crisi politica. Parliamo di qualcosa di più lieto. Non lo diciamo perché pare autoreferenziale, ma l’argomento che è sempre lieto è la bicicletta”.