Avezzano. Una elevata pericolosità sociale con il rischio di reiterazione del reato. Per questo motivo Piera Chiaravalle (30), l’avezzanese coinvolta nell’operazione “Terra di Mezzo” è stata arrestata insieme ad altre 37 persone e si trova rinchiusa nel carcere di Rebibbia. E’ accusata di corruzione aggravata e turbativa d’asta in concorso. Numerose le intercettazioni in cui parla
con i vertici dell’organizzazione criminale. Secondo i magistrati, la ragazza era “vicina all’operatività del sodalizio criminoso”, una prossimità che per la procura “è indice di elevata pericolosità sociale”. Nei suoi confronti, secondo l’accusa, c’era una fiducia assoluta di Buzzi. Salvatore Buzzi (59) è il numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione, è l’uomo che al telefono diceva quanto sia più remunerativo fare soldi con gli immigrati piuttosto che con il traffico di droga. In alcune telefonate intercettate, secondo la procura, “Buzzi condivide con Chiaravalle i suoi contatti illeciti dentro il comune”. Sempre la magistratura romana sostiene che per la ragazza avezzanese “l’illecito penale sia una modalità abituale di cui egli si avvale nell’esercizio della sua attività economica”.