Avezzano. “Aveva bevuto della birra e non mi sono accorto che era grave, l’ho medicata e ci siamo rimessi a letto, quando mi sono svegliato lei non c’era più”. Si è giustificato così L.D.L., l’avezzanese di 46 anni accusato di tentato omicidio per aver ferito la compagna con la lama delle forbici piantandogliele nell’addome e facendola finire in prognosi riservata. Di fronte al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, nel corso dell’udienza di ieri mattina, ha convalidato l’arresto. Ha stabilito che l’uomo, difeso dall’avvocato Gianluca Presutti, dovrà restare in carcere. La ragazza, P.R., 30 anni, è andata da sola in ospedale nonostante la profonda ferita a un fianco. L’episodio è accaduto al culmine di una lite quando l’uomo ha colpito con una forbice la propria convivente, ricoverata in ospedale in prognosi riservata. L’aggressione c’è stata la notte scorsa in una abitazione del centro abitato di Avezzano. La donna è stata ricoverata al pronto soccorso. Il ferimento della donna era avvenuto al culmine di una lite all’interno dell’abitazione occupata dai due. In particolare, l’uomo aveva raggiunto la donna, che dopo la lite era andata a letto, colpendola con una delle lame delle forbici che impugnava. A seguito di ciò i militari lo hanno individuato e arrestato.