Avezzano. Subito dopo la notizia apparsa su Marsicalive, è caos sulla situazione fuori il Ps di Avezzano. Alcune ispezioni in loco, avrebbero certificato che in alcuni tendoni, il riscaldamento avviene tramite stufette. Nel frattempo, sembra che un sopralluogo sia stato effettuato anche dal consigliere regionale Simone Angelosante che ha mostrato l’interno della tensostruttura davanti all’ospedale di Avezzano ancora in via di allestimento. Il sindaco di Ovindoli nella giornata di ieri ha dichiarato che nessuno ha dormito lì dentro e che sotto. La struttura è stata enfatizzata, ma Angelosante ha voluto comunque precisare che la tensostruttura è solo un palliativo, un ausilio in un’occasione di emergenza totale, ma non sarà sufficiente. Per questo, come riportato anche da Marsicalive, insieme al sindaco Di Pangrazio, il consigliere ha firmato la richiesta alla protezione civile per la ricerca di due Covid Hotel.
D’altra parte, alcuni medici del Pronto Soccorso di Avezzano, hanno confermato dei disagi dei pazienti nel container (non la tensostruttura) fuori il Ps. I medici hanno denunciato il fatto che in relazione all’afflusso di persone che si recano in Pronto Soccorso, molti pazienti non vengono nemmeno visualizzati sul monitor, fino a che non scorre la lista e rimangono ore in attesa. Sì, anche di notte. Così hanno raccontato.
Sicuramente, la notizia dei pazienti che hanno dormito al freddo ha fatto clamore, ma ormai entra nel triste trend degli episodi della cronaca marsicana sull’emergenza sanitaria. Del resto, proprio ieri sera, al fronte di alcuni esponenti della Regione che vantano di risolvere la crisi sanitaria con l’Ospedale di Pescara, le Iene, in diretta nazionale, hanno denunciato quello che sul nostro quotidiano viene scritto tutti i giorni: il collasso dell’ospedale di Avezzano. Ecco le immagini shock
Basta poi ricordare anche i casi di venti giorni fa, con pazienti costretti ad attendere nelle ambulanze per ore, anzi giorni. Oppure quello di una persona lasciata nelle tende precedentemente montate costretta ad entrare nel pronto soccorso per accaparrarsi una barella su cui salire. Oppure quello dell’anziano di Luco morto nella macchina parcheggiata davanti al pronto soccorso. Episodi sui quali è stata addirittura interessata la magistratura. Ora, però ci si scandalizza di qualche paziente di notte costretto a sistemarsi in un tendone.
Vedremo se, nelle prossime notti o nei prossimi giorni, tutto ciò cambierà. Perché se qualcuno pensa che smetteremo di vigilare sulla sanità abruzzese si sbaglia alla grande.