Cerchio. “Il Partito Democratico deve tornare a costruire un’azione politica – amministrativa visibile e partecipata, più forte nel territorio marsicano dove il rispetto della minoranza interna risulti essere utile nell’attivare il motore dell’azione politica”. Ad evidenziarlo è il Sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi, che ha inviato una lettera al segretario Provinciale del Partito Mario Mazzetti e ad altri dirigenti. Tedeschi mette in evidenza come sia “caduto come lettera morta” l’incontro di inizio dicembre 2015 che è stato fatto alla sede del PD di Avezzano. Incontro dove emersero posizioni diffuse di malcontento sulla gestione dei rapporti tra i sindaci (almeno quelli presenti), partito e rappresentanti istituzionali Regionali del territorio marsicano. “Nella mia lettera del 2 Dicembre scorso, scrivevo che ero convinto che nel nostro territorio c’erano e ci sono profonde e silenziose divisioni interne, che abbiamo perso la capacità di discutere e di vivere come una ricchezza anche le diversità di opinioni” spiega il primo cittadino di Cerchio. “Nella sua risposta il segretario scriveva: ben venga la critica perché dobbiamo pensare sempre a fare meglio e di più, io sono a disposizione, ma nell’ottica di un progetto collettivo che sia la somma delle proposte locali e territoriali e sia parte costituente di un Abruzzo unito. Belle parole, ottima riunione successiva, Ma poi come sempre il vuoto. Nulla Più… Eppure ci sono stati momenti di programmazione Regionale importantissimo per l’Abruzzo e quindi anche per la Marsica. La riunione si è chiusa con l’impegno che ci saremmo rivisti a breve, ma così non è stato”. Tedeschi precisa che proprio per tali ragioni, comunica come iscritto e dirigente del Partito Democratico di “Non condividere l’operato portato avanti dal segretario”, e per questo è sua intenzione attivare tutto quanto consentito dai regolamenti e dalla Statuto per rappresentare una diversità dal Suo modo di operare e rappresentare il Partito. “Io non ho nessuna velleità personale” prosegue Tedeschi, “sono solo impegnato (perché lo faccio sempre con passione) a che ci sia un Partito nel Territorio Marsicano dove il rispetto della minoranza (a cui ritengo di appartenere) risulti essere utile nell’attivare il motore dell’azione politica. Dove la garanzia di rappresentanza venga vista come opportunità di dialettica costruttiva e rispetto doveroso di chi insieme alla maggioranza dirigente dovrà combattere l’avversario politico, quello che un tempo chiamavamo centro-destra o altri. Tutti sicuramente siamo chiamati per un Partito Democratico non più con la doppia etica, a predicare bene per la Legalità e a praticare male”. Il sindaco di Cerchio si dice convinto che non si può più chiudere la porta a chi intende il PD quale promotore di vita politica interattiva e aperta al confronto con la società civile, ma bisogna invece aprire alla partecipazione esterna, dare un segnale serio di riavvicinamento a chi crede che il Partito Democratico possa ancora rappresentare le tante istanze e necessità di Terra di Lavoro. “Ritengo”, conclude, “che c’è bisogno di ricostruire un Partito Democratico nella Marsica che sia tale proprio per la tolleranza e la disponibilità al confronto interno costruttivo, senza più dover assistere a chi limita chiunque dimostri posizione politica differente e critica. Abbiamo bisogno di una Piattaforma comune che ci consenta di programmare le iniziative realmente al servizio del Territorio .Non possiamo più essere spettatori di guerriglie tra pochi e forse interessi di parte”.