Avezzano. Sono accusati a vario titolo di reati che vanno dalla corruzione fino all’associazione per delinquere, da turbativa d’asta fino alla falsità materiale ed ideologica per altri indagati. L’inchiesta sulle presunte tangenti nella Marsica, che coinvolge sette comuni tra cui Avezzano e Celano, sta sollevando grandi polemiche soprattutto alla luce del clima elettorale. L’indagine riguarda appalti per la pubblica illuminazione. Ora è stata chiusa dalla Procura di Avezzano che vede indagate 37 persone tra politici e amministratori.
Tante le prese di posizione con note ufficiali sull’estraneità alla vicenda. In particolare, il sindaco di Cerchio, Gianfranco Tedeschi, ha evidenziato come le indagini siano state chiuse con il voto alle porte. Questa vicenda potrebbe avere anche collegamenti, se pur smentiti, con l’abbandono della candidatura, di Claudio Tonelli, consigliere comunale ad Avezzano, che ha passato il testimone a Massimo Verrecchia. Tra gli indagati c’è l’onorevole e vicesindaco di Celano Filippo Piccone, sotto accusa riguardo a una delibera del 2011, quando era sindaco, legata a un presunto favore economico per l’affitto di diverse tipologie di materiale di scenografia e tecnico per una manifestazione celanese. Il sindaco di Cerchio, dopo aver precisato che ancora non riceve la formale notifica, ha affermato di sentirsi perseguitato politico. Maurizio Bianchini evidenzia “una fuga di notizie verificatasi nella vicenda in questione” e afferma che !nessuno dei nove avvocati fiduciari è stato oggetto di notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari”, per cui ci si domanda “come può qualsiasi indagato difendersi da qualcosa che anche lui non conosce” e si dichiara, tramite il suo legale Roberto Verdecchia, “fino a prova contraria un presunto innocente fino a sentenza di terzo grado sarebbe un classico eufemismo”. “Non vorremmo che la segnalazione nei confronti di un imprenditore per conto di un soggetto bisognoso di lavoro, senza alcun vincolo di costrizione, possa assurgere a fattispecie penale”.
Gli altri 24 indagati sono Francesco Di Stefano, dirigente del Comune di Avezzano, Luca Dominici, ex assessore di Avezzano, Claudio Tonelli, ex capo di gabinetto del sindaco di Avezzano Antonio FLoris, Martorano Di Cesare, ex sindaco di Villavallelonga, Angelo Salucci, ex sindaco di Collelongo, Filippo Piccone, ex sindaco di Celano, Gianluca Del Corvo e l’avvocato Vittoriano Frigioni, ex assessori al Comune di Celano, Mario Quaglieri, attuale sindaco di Trasacco, Federico D’Aulerio, ex sindaco di Ortucchio, Roberto Salvi, ex assessore del Comune di Trasacco, Guido Pignanacci, assessore a Ortucchio, Luigi Babusci, libero professionista, Paolo Venditti, ingegnere, Mauro Contestabile, ingegnere, Danilo Paolini, consulente commercialista, Mariano Santomaggio, consigliere comunale ad Avezzano, Mauro Aureli, dirigente comunale a Celano, Aurelio Maurizi, ex sindaco di Castellafiume, Salvatore Manfredo, ex assessore Castellafiume. Sono cadute le accuse nei confronti dell’imprenditore celanese Jhonny Lastella. Indagati a diverso titolo invece Fabrizio Di Battista, Corrado De Angelis, Luigi Ciacca, Paola Quaglieri, Elio Morgante, Cesidio Piperni, Ermanno Bonaldi, Mario Gatti, Giampietro Attili, Mauro Contestabile, Fabio Buccitti, Luca Manzoni, F.M.M. e Angelo Capogna, legale dell’azienda che avrebbe gestito la pubblica illuminazione in numerosi Comuni della Marsica e la “gola profonda” che ha raccontato di aver pagato tangenti e dato regalie. L’inchiesta è coordinata dai sostituti procuratori Maurizio Maria Cerrato e Roberto Savelli.