Avezzano. Il WWF Marsica denuncia con forza la scellerata operazione di taglio ed espianto di decine di imponenti alberi di robinia che l’Amministrazione ha già eseguito in Piazza Orlandini, e sta proseguendo in Via Garibaldi a fianco della Chiesa della SS. Trinità. “Si tratta di un fatto gravissimo e illegale – dichiara il Presidente Angelo Viscogliosi – Ci chiediamo chi abbia potuto disporre un intervento così assurdo che oltre a contrastare con le regole della tutela ambientale, del decoro e dell’arredo urbano contrasta palesemente con l’art. 6 della legge regionale Abruzzo n. 12 del 28 maggio 2013 e con l’art. 9 della legge regionale Abruzzo n. 38 del 1982”. Entrambe le norme, infatti, impongo limiti all’abbattimento, all’estirpazione e al danneggiamento di “alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. Ricordiamo ancora una volta che la città di Avezzano ha aderito ad Agenda 21 a alla Carta di Aalborg: entrambi i documenti rappresentano un ampio programma di pianificazione e azione volto alla creazione di un modello urbano sostenibile, con particolare attenzione al verde pubblico fondamentale nello svolgere funzioni sociali, ricreative, igieniche, culturali, estetiche ed architettoniche. Per quanto riguarda la questione “verde urbano” è triste dover constatare che le decisioni dell’amministrazione comunale continuano non solo ad essere in contrasto con le Norme e i principi di sostenibilità, ma che le dichiarazioni contenute nel programma elettorale (attenzione al decoro urbano, alla tutela dell’ambiente e dei pedoni ) sono rimaste tali, senza alcun seguito concreto. Si prosegue in politiche scellerate che da decenni rendono la nostra città sempre più degradata, dal punto di vista estetico e ambientale. Un intervento tanto dissennato non si vedeva dai tempi della Giunta Spallone (che dispose la riduzione dei marciapiedi e l’abbattimento di magnifiche alberature urbane). Chiediamo anche al Corpo Forestale di intervenire a bloccare lo scempio in corso.