Avezzano. “Le associazioni ambientaliste WWF – FIAB – ALTURA – ITALIA NOSTRA – MOUNTAIN WILDERNESS d’Abruzzo si schierano a fianco della Regione Abruzzo contro il ricorso dell’ANAS nei suoi confronti per non aver dato il permesso di tagliare gli alberi apposti ai lati delle strade.
IL 23 marzo, presso la Camera di Consiglio del T.A.R. Abruzzo-Aquila, si è svolto l’intervento adesivo “ad opponendum” delle associazioni ambientaliste rappresentate dall’avvocato Fabrizio Foglietti, presidente regionale del CODACONS Abruzzo, già presente nell’Avvocatura dello Stato in L’Aquila. L’ANAS ritiene di dover solo “comunicare” alla Regione Abruzzo la decisione di tagliare le alberature stradali, fino a 6 m di distanza dalla strada. Accampa la ragione di non dover chiedere il permesso a nessun Ente pubblico, equiparando il taglio delle alberature stradali a un “taglio colturale”.
A questa volontà si è opposta la Regione Abruzzo, richiamando la legge regionale forestale (LR 3/2014) e quindi
il ruolo attribuitole dalla stessa, affermando che avrebbe autorizzato solo l’abbattimento di alberi la cui pericolosità fosse documentata da una relazione tecnica professionale. Anche la Sovrintendenza ai Monumenti di Chieti e Pescara, a cui la Regione Abruzzo ha chiesto un parere, ha ricordato l’articolo 10 comma 4, lett. g) del Codice dei Beni Culturali, che vincola le opere pubbliche realizzate da oltre 70 anni, come i viali alberati” così, in una nota, WWF, FIAB, ALTURA, ITALIA NOSTRA e MOUNTAIN WILDERNESS d’Abruzzo.
“Le richieste di taglio da parte di ANAS riguardano l’eliminazione di intere alberature, costituite anche da
piante di notevoli dimensioni e portamento, poste lungo le SS 584 “Lucoli”, SS 690 “Avezzano-Sora” e SS 83
“Marsicana”, nello storico Parco Nazionale d’Abruzzo, per una lunghezza complessiva di oltre 65 km e per
un totale di 560 alberi, dei quali quasi 200 con diametro a petto d’uomo superiore a 40 cm.
Una distruzione inaccettabile e senza senso che va contro tutte le indicazioni per un futuro sostenibile e resiliente
che individua negli alberi i migliori alleati per mitigare i cambiamenti climatici in atto. Le argomentazioni addotte dall’ANAS fanno degli alberi solo delle presenze ingombranti, pericolose e inutili: un modo di vedere totalmente anacronistico. I tagli colturali sono quegli interventi intercalari che si fanno nei boschi produttivi, per favorire la crescita degli alberi presenti e non richiedono “autorizzazioni”. E’ evidente che l’ANAS non sa di cosa parla, perché non si possono equiparare gli alberi piantati lungo le strade a un sistema biologico complesso quale è il bosco” proseguono le associazioni ambientaliste.
Numerosi sono i documenti scientifici prodotti, a ogni livello, che dimostrano in modo inequivocabile le importanti funzioni svolte dalle alberature stradali, che vanno dalla sicurezza per il guidatore, alla manutenzione del manto stradale, ai servizi ecosistemici, ai valori paesaggistici e storico-culturali. Il danno ambientale prodotto attraverso la cancellazione del patrimonio arboreo sarebbe notevole ed irrecuperabile. Il “danno ambientale” è un aspetto dirimente nella complessa comparazione tra interessi pubblici e privati e desta preoccupazione che una Società dello Stato come l’ANAS non comprenda la necessità di effettuare la manutenzione delle strade tenendo conto in modo adeguato dell’interesse pubblico.