Tagliacozzo. E’ un fiume in piena Lorenzo Tozzi, lo storico direttore e papà artistico del Festival internazionale di Mezza Estate. Si dice amareggiato dopo aver letto il programma della 28esima edizione della rassegna di danza, musica, teatro e da quest’anno anche cinema, che, da stasera, con il concerto di apertura della banda della Guardia Finanza, e fino al 20 agosto, nei luoghi più suggestivi della città, animerà l’estate culturale marsicana. Amareggiato perché, secondo Tozzi, noto musicologo, storico e critico musicale e di danza, cavaliere al merito della Repubblica Italiana per il suo contributo alla cultura del nostro Paese e membro della commissione consultiva della danza del ministero dei Beni e dell’attività culturali, tante sono le scelte sbagliate, a partire dalla direzione artistica a tre voci: “ogni direttore artistico ha gestito 6-7 eventi, non di più, – dice Tozzi – mai si era vista una cosa simile, l’assenza di un esperto di danza, fiore all’occhiello del Festival per quasi 30 anni, è una lacuna gravissima. La mancanza di idee – continua Tozzi – porta gli organizzatori ad andare avanti sul già fatto e l’incompetenza degli amministratori vecchi e nuovi non lascia ben sperare per il futuro di questa manifestazione”. Denuncia l’assenza di produzioni proprie del Festival, come accadeva in passato, e la carenza del carattere internazionale della manifestazione. Risulta inoltre che i fondi che l’amministrazione è riuscita a reperire, nonostante la crisi del settore, non siano affatto diminuiti rispetto al passato, mentre gli spettacoli sono dimezzati. Tozzi, inoltre, oltre alla quantità, rivendica lo spessore artistico degli spettacoli messi in scena nelle edizioni precedenti “spessore inconfutabile e dimostrato dalla critica”. Condanna poi senz’appello la scelta di inserire il cinema all’interno di una rassegna di spettacoli “dal vivo” col solo “scopo di riempire grosse voragini della proposta culturale”. Gianluca Rubeo