Tagliacozzo. “Le opposizioni consiliari del Comune di Tagliacozzo non hanno partecipato ai lavori del Consiglio comunale del 25 luglio. “Il Paese che vorrei” non si è presentato in aula, mentre il gruppo di “Tagliacozzo Unita” ha abbandonato la seduta in segno di protesta dopo aver iscritto al verbale le proprie rimostranze” dichiarano i consiglieri comunali di opposizione Vincenzo Montelisciani, Romana Rubeo, Maurizio di Marco Testa e Angelo Poggiogalle.
“Oggi” proseguono “all’ordine del giorno del Consiglio comunale, sono stati approvati alcuni punti importanti sulla postergazione dei crediti con il CAM, sul contenzioso tra il comune di Tagliacozzo e la società che gestisce l’Ippodromo dei Marsi, su diversi debiti fuori bilancio, e sull’assestamento di bilancio. Ma, per l’ennesima volta, siamo stati convocati a partecipare a un Consiglio comunale che la stessa maggioranza ha definito un “pro forma”. In buona sostanza, secondo la giunta e la Presidente del Consiglio, il nostro ruolo è quello di ratificare decisioni che sono state già prese in altre sedi, senza il coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini e dei cittadini stessi. Su temi così importanti e di carattere generale i Consiglieri devono essere coinvolti prima. Purtroppo non lo siamo stati mai, nonostante nel corso della consiliatura abbiamo più volte chiesto che la maggioranza ci ascoltasse, anche istituendo apposite commissioni consiliari”
“Il metodo è merito, e questa amministrazione sta assumendo da sola con un metodo sbagliato decisioni sbagliate che avranno ripercussioni negative sulla città e sui suoi abitanti, come per esempio la scelta di smantellare lo stadio Leo Attili; oppure la scelta di contrarre un mutuo di quasi 700mila euro per appaltare opere che altre amministrazioni sono riuscite a realizzare intercettando fondi europei e statali, senza pesare sulle casse comunali” affermano i consiglieri. “L’amministrazione Giovagnorio non ha riguardo per il ruolo del Consiglio comunale, che è il luogo dove maggioranza e opposizione dovrebbero confrontarsi per decidere le sorti della città. Il sindaco e la giunta portano avanti l’azione amministrativa senza ascoltare niente e nessuno, neppure i loro concittadini, i quali, per la maggior parte, cominciano a manifestare un profondo dissenso e una malcelata insofferenza per le stravaganze di questa amministrazione”.
“Noi, al contrario, abbiamo rispetto per le istituzioni, per i cittadini che rappresentiamo e anche per noi stessi; rispetto che ci impedisce di partecipare a Consigli comunali farsa dove siamo chiamati soltanto ad alzare una mano e dove ogni cosa che diciamo non viene in nessun caso presa in considerazione da questa maggioranza. Il nostro non è un “Aventino”, non intendiamo ritirarci, e continueremo a dare battaglia, offrendo il nostro contributo di idee e di proposte, dentro e fuori il Consiglio comunale con ancora più vigore, e sempre perseguendo l’interesse generale del paese” concludono i consiglieri.