Tagliacozzo. Consiglio comunale straordinario sulla sanità, scoppia la bagarre per una presunta estromissione dall’ordine del giorno del punto sulla chiusura del pronto soccorso. Un’assise civica ad hoc è stata convocata a Tagliacozzo per affrontare la costituzione di una commissione consultiva su “Sanità, affari e politiche sociali”, l’implementazione della rete dell’emergenza territoriale attraverso una mozione specifica e la chiusura dei punti di primo intervento regionali. La discussione doveva interessare tutti i presenti e soprattutto i lavori dovevano essere indirizzati su una linea comune a difesa della sanità pubblica e dei servizi offerti. Ma così non è stato.
“Innanzitutto c’è da dire che il sindaco e il presidente del consiglio comunale, del tutto arbitrariamente, e senza rispetto per la democrazia e i diritti delle opposizioni, hanno estromesso dall’ordine del giorno il punto concernente la chiusura dei punti di primo intervento, dimostrando disprezzo per le regole e sminuendo la rilevanza di un problema che si ripercuote direttamente sulla pelle dei cittadini”, ha spiegato Vincenzo Montelisciani, consigliere di opposizione, “quindi non abbiamo potuto discutere dei provvedimenti della Regione Abruzzo che falcidiano la sanità pubblica e il presidio ospedaliero di Tagliacozzo. Perché? Perché il sindaco e la maggioranza che lo sostengono sono subordinati a Luciano D’Alfonso e a Giuseppe Di Pangrazio, presidente della Regione del consiglio regionale. Quindi non si può fiatare, il problema non esiste, viene rimosso dal dibattito e non si affronta. Si fa finta di non sapere della riduzione del 37% delle corse dei treni, con il relativo aumento del tempo medio di percorrenza, così come si tace del mancato finanziamento regionale per il dissesto idrogeologico o per il Festival Internazionale di Mezza Estate, che ci spettavano, ma che la Regione non ci ha voluto riconoscere. Vogliamo che il sindaco si occupi delle questioni urgenti della città e che impegni il denaro pubblico per interventi prioritari e non più rinviabili”. Secca la risposta del primo cittadino, Vincenzo Giovagnorio. “Non c’è stata alcuna estromissione”, ha precisato il sindaco, “il punto all’ordine del giorno prevedeva una discussione sul tema dei presidi, ma non si convoca un consiglio per discutere perchè non è ammissibile tecnicamente. Si fa un convegno per discutere non un consiglio. Purtroppo”, ha continuato Giovagnorio, “c’è modo e modo anche di convocare i consigli straordinari. Se fossero venuti formalmente a discuterne con noi insieme avremmo potuto condividere i punti, sarebbe stato diverso. Invece hanno preferito farci trovare il documento con le loro quattro firme obnligandoci a convocarlo senza condividere nulla. Questo non è il modo di agire di questa amministrazione”. Critici anche i consiglieri di opposizione Maurizio Di Marco Testa e Angelo Poggiogalle. “Dal circo con giocolieri, trasformisti, acrobati e maghi, siamo passati al cinema muto. Gli artisti sempre gli stessi”, hanno dichiarato i due consiglieri di Il paese che vorrei, “quello che è andato in scena ieri mattina è stato uno spettacolo che offende i principi fondamentali su quali poggia le proprie basi una democrazia partecipata, che pone al centro esclusivamente gli interessi della comunità. La maggioranza non ha inserito il primo punto all’ordine del giorno e tutta compatta non ha proferito parola e in mancanza delle dovute motivazioni, hanno votato contro. Il nostra sindaco, come ormai ci ha abituato, invece di confrontarsi, oltre che fare scena muta come uno scolaretto impreparato, preferisce abbandonare l’aula consiliare”.