Avezzano. Non si arresta l’ondata di tagli che si sta abbattendo sulla sanità marsicana. Dopo il settore pubblico ora sta toccando al privato e a farne le spese saranno tanto i lavoratori quanto i pazienti. Sono 21 in totale i licenziamenti prospettati per gli operatori sanitari e gli impiegati del settore amministrativo della clinica Di Lorenzo e della Nova Salus di Trasacco. Ai dipendenti della struttura sanitaria di via Vittorio Veneto l’annuncio era stato dato qualche giorno fa, ma i nomi ancora non sono stati ufficializzati, mentre per i 2 operatori socio sanitari e per l’impiegato del settore amministrativo della clinica di Trasacco il licenziamento è già stato ufficializzato con una lettera. Ma perchè si è arrivato a tutto questo? La Spending review e il taglio del 18 per cento dei posti letto ha spinto la Di Lorenzo ad attuare i tagli e di conseguenza a rivedere l’assetto delle strutture del gruppo. “Questa struttura viveva già una forte crisi”, ha spiegato Antonio Ginnetti segretario provinciale della Cgil Sanità, “la situazione è drammatica perché sabato tre lavoratori della Nova Salus sono stati licenziati in tronco. Salvare oggi i 18 posti di lavoro è un’impresa ma con la sinergia delle forze potremmo riuscirci. La riduzione dei dei posti letto e la Spending review regionale, sono problemi per tutti sia per i lavoratori sia per i pazienti. Dobbiamo interagire con la Regione, interagire con la politica locale e tutelare tutti”. Per ora non si conoscono le fasi dei licenziamenti, la proprietà ha solo annunciato che i tagli verranno messi in atto dal 31 dicembre. “Dobbiamo cercare di limitare i danni ed evitare almeno il 20 – 30 per cento dei licenziamenti”, ha commentato Giuseppe Capoccitti, segretario marsicano della Cisl Sanità, “abbiamo incontrato la proprietá ma non abbiamo raggiunto un accordo. Ora il tavolo delle trattative passerà alla direzione provinciale del lavoro dove continueremo a tutelarvi. Abbiamo 45 giorni di tempo per trovare una soluzione mobilitando tutti”. L’appello dei sindacati è rivolto soprattutto al mondo della politica chiamato a scendere in campo per tutelare i livelli occupazionali e garantire un buon servizio ai pazienti marsicani. “Dobbiamo far capire alla Regione che in questo modo aumenterà la mobilitá passiva e si allungheranno le liste d’attesa”, ha concluso Fabrizio Truono, della Uil Sanità, “abbiamo chiesto i dati a tutto il personale per capire la situazione. Il problema non sta solo qui, ma su tutto il territorio. Sentiremo i sindaci e li coinvolgeremo in questa nostra battaglia”.