Balsorano. E’ stato richiesto il rinvio a giudizio per sette persone tra cui politici, tecnici comunali e imprenditori. Sono infatti state chiuse le indagini per l’inchiesta sugli appalti al Comune di Balsorano. L’inchiesta aveva scatenato la bufera sulla passata amministrazione comunale tanto che alcuni componenti finirono sotto inchiesta: Mauro Tordone, sindaco di centro sinistra di Balsorano, Francesco Valentini, consigliere di maggioranza e assessore, Pietro Mazzone, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune ma anche sindaco di Campoli Appennino, Alessandra Magnarini, geometra, Gino Capoccitti, già vicesindaco e consigliere comunale di maggioranza, Alessandro Gismondi, rappresentante della ditta “Caringi, Aquino Tantangelo, ingegnere. Tutti dovranno comparire davanti al Gup, su richiesta del pubblico ministero Roberto Savelli. Secondo l’accusa, gli imputati truccavano le gare per assegnarle in modo pilotato e tra gli appalti anche c’erano le lampade votive al cimitero e quello per la costruzione della nuova scuola.
L’operazione, coordinata dalla procura marsicana, fu condotta dal personale del commissariato di Avezzano e dagli agenti della squadra mobile dell’Aquila. Tutta l’indagine prese forma dopo le accuse lanciate e gli esposti presentati da un altro dipendente comunale silurato e poi reintegrato. Aveva presentato in procura, a dicembre del 2012, un esposto contro la propria estromissione dalla guida dell’ufficio tecnico del Comune, incarico ricoperto da Pietro Mazzone. L’operazione aveva portato a diverse misure cautelari o restrittive alcune delle quali annullate dal tribunale della libertà.