Fra le coperture della manovra entra anche la revisione del Superbonus. L’idea è quella di abbassare al 90% l’incentivo, che però tornerebbe ad allargarsi anche alle abitazioni unifamigliari, con due vincoli: lo sconto fiscale sarà infatti riservato agli interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza delle abitazioni principali, e ai proprietari che non supereranno una soglia di reddito (ancora da determinare) calcolata sulla base del quoziente famigliare. In questo modo il quoziente farebbe il suo debutto ufficiale nel sistema fiscale.
Al di fuori del capitolo dedicato all’energia i margini fiscali della manovra saranno molto ridotti, e limiteranno le ambizioni programmatiche della nuova maggioranza. Fra queste in campo fiscale spicca la Flat tax, che si affaccerà in legge di bilancio solo in forma mini. Si prevede infatti l’aumento da 65mila a 85mila euro della soglia di ricavi e compensi entro la quale le partite Iva potranno optare per la tassa piatta. L’ipotesi più probabile è quella di mantenere anche per questa nuova fascia di reddito l’aliquota del 15%. Per il rilancio della mini Flat tax il governo sarà comunque obbligato a incassare il via libera di Bruxelles