Tagliacozzo. Officine Solidali Teatro presenta “Sulla lunga linea del fuoco”, uno spettacolo che racconta i fatti dell’autunno del 1943 lungo la linea Gustav, in Abruzzo.
Ricerca storica, testo e regia: Federica Vicino. Musiche: Francesco Marranzino Interpreti: Egidio Colella, Pascal Di Felice, Maria Grazia Di Giulio, Samir Ferragalli, Jamal Mouawad, Romanno Sarra, Enrico Valori, Lorenzo Valori.
L’appuntamento, con il progetto artistico del Teatro dei Colori, in collaborazione con l’istituto onnicomprensivo Argoli, è per sabato 23 aprile, al Teatro Talìa di Tagliacozzo, alle 10,30.
Sulla lunga linea di fuoco è una performance teatrale con musica e canzoni dal vivo, che racconta le storie di quegli eroi che combatterono, ognuno a suo modo, in nome della libertà e della pace, nell’autunno del 1943 lungo la Linea Gustav, sul fiume Sangro, in Abruzzo. Lo spettacolo parte dall’eroico sacrificio dei Martiri Ottobrini di Lanciano, per arrivare alla nascita della Brigata Maiella, unica brigata partigiana che non si limitò a combattere nel suo luogo di origine, ma seguì le truppe alleate fino ad entrare a Bologna il 25 aprile. Lo spettacolo propone la rievocazione di personaggi storici più o meno noti: da Domenico Troilo, famoso vice-comandante della Brigata Maiella, al coraggioso eroe lancianese Trentino La Barba, al giovane sulmonese Oscar Fuà, partigiano ebreo che perse la vita combattendo con la Brigata Maiella.
Prodotto con il sostegno della Fondazione PescarAbruzzo e della Fondazione Brigata Maiella, questo spettacolo ha ottenuto il patrocinio del CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo) ed è stato replicato anche in Inghilterra, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
Sulla lunga linea di fuoco – La Trama
Siamo nell’autunno del 1943, durante il secondo Conflitto Mondiale. Subito dopo la firma dell’Armistizio, l’Abruzzo si ritrova catapultato in quello che forse è il momento più buio e drammatico della guerra: l’avanzata delle truppe alleate, che da sud risalgono verso nord per liberare la penisola dal nazifascismo, si arresta quasi inspiegabilmente sulla Linea Gustav. Il fronte
si attesta lungo un asse che dal Tirreno giunge fino alla costa adriatica, passando per le zone interne della provincia di Chieti (Casoli, Gessopalena, Torricella Peligna), arrivando fin sulla costa, a Ortona. A nord sono attestate le truppe i tedesche, comandate dallo spietato generale Kesserling; a sud ci sono gli alleati (inglesi, americani, ma anche contingenti polacchi e neozelandesi), agli ordini del generale Montgomery. In mezzo si sviluppa l’epopea della popolazione civile, vessata e oppressa dai saldati nazisti, che compiono, nei mesi fra l’autunno del ’43 e l’inizio del ‘44, alcuni fra le stragi e gli eccidi più atroci: dalla strage dei Martiri Ottobrini di Lanciano, all’eccidio dei Limmari (a Pietransieri), fino ad arrivare (nel mese di gennaio del ‘44) all’orribile eccidio di Sant’Agata di Gessopalena. La reazione della popolazione civile, però, in Abruzzo non si fa attendere. Subito dopo la barbara uccisione di Trentino La Barba (il più noto dei Martiri Ottobrini lancianesi), iniziano a strutturarsi gruppi di giovani pronti al sacrificio pur di cacciare l’invasore tedesco: l’unica risposta possibile è la resistenza. Di lì a poco proprio nella zona di Gessopalena, Casoli e Torricella Peligna vedrà la luce la più nota delle brigate partigiane abruzzesi, la Brigata Maiella. Con musica e canzoni dal vivo, che ripropongono alcuni dei brani più famosi della Resistenza, arrangiati e rivisitati in chiave etnomusicologica ed eseguiti dal m° Francesco Marranzino, lo spettacolo “Sulla lunga linea di fuoco” propone una galleria di personaggi che raccontano la loro storia in un lungo e suggestivo flashback: Trentino La Barba, il vice comandante della Brigata Maiella Domenico Troilo, il giovane partigiano ebreo sulmonese Oscar Fuà e la sua amatissima sorella Giuseppina. Su tutti aleggia l’eco della memoria, in bilico fra passato e futuro.
Sulla lunga linea di fuoco – Note di regia
“Sulla lunga linea di fuoco” non è solo una performance teatrale: è un’operazione culturale,
studiata nel dettaglio, attraverso l’articolazione di un linguaggio costruito ad hoc. Si tratta di un
esperimento di “dialogo peer-to-peer” fra giovani, nell’ottica della cooperative-learning: i personaggi storici di cui nello spettacolo si raccontano le vicende erano giovani di età compresa fra i 17 e i 22 anni; gli attori della compagnia Officine Solidali Teatro (che è una compagnia under 35) sono tutti giovani; e lo spettacolo è pensato principalmente come un’opera destinata a un pubblico di giovani, in particolare agli studenti delle scuole medie e superiori.!
Perché la Memoria ha un senso, se la si consegna ai giovani.